Allarme terrorismo islamico nel Catanzarese Parla l'imam sospettato dai servizi segreti italiani: "Non siamo dei terroristi, qui non c'è pericolo"
SELLIA MARINA (CZ) – «Non c’è nessun pericolo. I musulmani sono qui solo per cercare un pezzo di pane. L’Islam, la nostra religione, dice che non si può ammazzare nessuno, nemmeno gli animali». Lo afferma l’imam di Sellia Marina, M’hamed Garouan, in una intervista pubblicata oggi dal “Quotidiano del Sud” a firma di Saverio Puccio.
La moschea in provincia di Catanzaro è finita nell’elenco dei servizi segreti italiani delle sedi islamiche a maggior rischio per le possibili infiltrazioni terroristiche.
L’imam affronta nell’intervista il rapporto dei musulmani con la Calabria e l’Italia, ma anche gli ultimi tragici attentati avvenuti a Parigi. E su questo, Garouan afferma: «In quello che è successo a Parigi non centra l’Islam. Isis, Al Quaeda e quelli che fanno la guerra non sono legati all’Islam, ma fanno quello che hanno nella loro testa».
In un ampio servizio sulla moschea di Sellia Marina sono stati ricostruiti tutti gli episodi che ruotano intorno a questo luogo di culto, partendo dall’operazione antiterrorismo che nel 2011 portò in carcere l’imam selliese, il figlio ed una terza persona, tutti poi assolti e risarciti dallo Stato.
E tra i temi affrontati c’è proprio il rapporto tra l’Europa e l’Africa, con tutte le perplessità che i musulmani presenti nel Catanzarese avanzano rispetto agli attentati in Francia.