Allergie alle graminacee, cause e rimedi Le allergie alle graminacee sono prodotte dal contatto con il polline liberato dalle erbe infestanti e dalle graminacee coltivate
Le allergie alle graminacee sono prodotte dal contatto con il polline liberato dalle erbe infestanti e dalle graminacee coltivate.
Il polline, noto anche come microspora o granulo pollinico, si presenta come una polvere caratterizzata in genere da un colore tendente al giallo, ed è composto da semi contenuti nei sacchi pollinici delle antere dei fiori, talmente piccoli da non essere visibili ad occhio nudo.
In buona sostanza, l’impollinazione consiste nello spostamento di tali semi dalla parte maschile a quella femminile dell’apparato riproduttivo delle piante erbacee ed arbustive, che avviene tramite il vento, gli insetti e l’acqua.
Per quanto riguarda le graminacee coltivate, come l’orzo, il mais e l’avena, il processo di impollinazione viene invece interamente realizzato dall’uomo.
Nel periodo della tarda primavera la concentrazione di polline nell’ambiente raggiunge in genere il suo apice. Il rilascio di pollini nell’aria risulta abbondante in questo periodo in quanto le giornate sono calde, con un prolungato brillio solare ed un tasso di umidità del 60-90%. In questo periodo i sintomi dell’allergia alle graminacee tenderanno ad acutizzarsi.
Il polline aerotrasportato è impercettibile a occhio nudo e può essere respirato senza che nemmeno ce ne si accorga. Il contatto con il polline non avviene esclusivamente per via aerea, bensì può scaturire dalla prossimità alle graminacee, inevitabile allorché ci si trovi in ambienti erbacei come parchi, campi, prati e giardini.
Il sistema immunitario identifica i granuli di polline, sostanze completamente innocue e che non provocano alcun tipo di reazione in soggetti non affetti da allergia, come qualcosa di nocivo per l’organismo e reagisce producendo anticorpi.
Qualora si entri nuovamente in contatto con i granuli di polline, gli anticorpi li riconosceranno e segnaleranno al sistema immunitario di rilasciare determinate sostanze nel sangue, tra cui l’istamina. Sono proprio queste sostanze ad innescare la reazione allergica ed i relativi sintomi.
Cura e prevenzione delle allergie alle graminacee
Per prevenire l’allergia alle graminacee non c’è altra soluzione che evitare il contatto con i granuli di polline. Tuttavia, è umanamente impossibile riuscire ad evitare del tutto il polline delle graminacee, poiché, come abbiamo visto, si tratta di piante presenti in qualsiasi tipo di ambiente, a qualsiasi latitudine, e per di più il polline viene trasportato dal vento.
Ci sono una serie di utili accorgimenti da tenere in considerazione nel periodo della pollinazione, nel tentativo di limitare l’esposizione agli allergeni e tenere sotto controllo i sintomi dell’allergia. Vediamo quali.
- Tenete le finestre e le porte di casa chiuse, anche durante la notte.
- Per areare i locali della vostra abitazione, si consiglia di installare un climatizzatore.
- In caso di allergia al polline delle graminacee è consigliabile evitare di stare all’aperto, soprattutto nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio durante il periodo dell’impollinazione. Si consiglia di evitare di assistere dal vivo a eventi musicali e sportivi. Nei mesi critici è meglio seguire show musicali e partite di calcio in differita e scommettere su piattaforme accreditate, come it, a titolo esemplificativo.
- Dopo essersi trattenuti all’aria aperta è essenziale cambiarsi d’abito, fare una doccia e detergere con cura il viso e le mani, per rimuovere eventuali tracce di polline.
- Quando ci si trova alla guida, è consigliabile tenere i finestrini chiusi.
- Si consiglia di installare un purificatore d’aria in casa.
- Prima di andare a dormire è consigliabile lavare i capelli, per evitare che eventuali tracce di granuli di polline si depositino sul cuscino.
- Si sconsiglia di esporre i panni e la biancheria ad asciugare all’aperto.
Qualora vi accorgiate della comparsa di sintomi allergici si consiglia di consultare un medico. Quando necessario, il medico vi consiglierà un centro specializzato in allergologia e immunologia per una visita specialistica. L’allergologo vi indicherà di eseguire un test allergico per determinare la comparsa di una reazione allergica ed un esame con prelievo del sangue per monitorare la reazione del sistema immunitario ad uno specifico allergene.
Il testo cutaneo consiste nel cosiddetto prick test, che viene svolto effettuando una serie di piccole incisioni cutanee poco profonde sulle quali vengono depositate alcune gocce di una soluzione acquosa dei pollini. Se successivamente all’applicazione del polline compaiono i segni di una reazione allergica, come prurito ed arrossamento, il prick test verrà considerato positivo per l’identificazione dell’allergene.
L’esame con prelievo del sangue è invece utile per valutare la risposta del sistema immunitario ad uno specifico allergene, monitorando la quantità di determinati anticorpi, le immunoglobuline E (IgE), nel sangue. Un campione di sangue viene inoltrato ad un laboratorio, dove verrà testato per la prova di sensibilità a specifici allergeni.