Allerta per le bevande energy drinks
Giovanni D'agata | Il 18, Giu 2014
Lo “Sportello dei diritti” porta alla luce le accuse contro le bevande energetiche
Allerta per le bevande energy drinks
Lo “Sportello dei diritti” porta alla luce le accuse contro le bevande energetiche
Quello che doveva essere un viaggio da sogno per la figlia si è trasformato in un
incubo terribile per una madre dell’Arizona. Lanna Hamann, 16, era in vacanza in
Messico, a Rocky Point in Messico, quando sua madre, Kris, ha ricevuto una telefonata
che nessuna madre vuole ricevere: sua figlia era morta.La causa? Un infarto, che
lei ritiene causato dall’ingestione di bevande energetiche che Lanna usava bere sulla
spiaggia. Lanna era la sua unica figlia.Martedì, Hamann si è recata in Messico
a Rocky Point per recuperare il corpo di sua figlia.Una recente indagine dell’Autorità
europea sulla sicurezza alimentare ha evidenziato gli alti consumi tra gli adolescenti.
Gli eccessi provocano alterazioni del ritmo cardiaco, ansia e sottovalutazione dello
stato di ebbrezza. Ne bevono maggiori quantità gli adolescenti: tra gli 11 e i 18
anni. Ma in quanto a bevande energetiche, non si risparmiano nemmeno i bambini. A
confermare la tendenza è l’Efsa, (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare)
attraverso uno studio statistico commissionato al Consorzio Nomisma-Areté allo scopo
di analizzare i consumi europei di queste bevande. Si è trattato della prima ricerca
che ha valutato anche l’esposizione di bambini e adolescenti a tre particolari
ingredienti presenti in tutti gli energy drink: caffeina, taurina e D-glucuronolattone.Lo
studio ha preso in considerazione un campione europeo, ma in Italia i numeri sono
leggermente più bassi. Il dato, però conferma quanto già sostenuto da precedenti
pubblicazioni: gli adolescenti sono i più avvezzi al consumo di energy drink, analcolici
contenenti zuccheri e sostanze eccitanti, principalmente caffeina. «Si tratta di
bevande che agiscono a livello del sistema nervoso centrale: aumentano il tono dell’umore
e lo stato di veglia. Di per sé non sono pericolose, a patto che i consumi siano
moderati. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” sottolinea
come la caffeina riduce la fatica muscolare, ma è un aspetto che non riguarda gli
amatori. Chi va in palestra tre volte alla settimana non deve consumare queste bevande
per avvertire meno la stanchezza. Una lattina da 250 millilitri di energy drink contiene
la dose di caffeina equivalente a una tazzina di espresso: 80 milligrammi, un quinto
della introito quotidiano raccomandato per un uomo di settanta chili. È questo il
motivo per cui sono vietati ai bambini entro i tre anni e si consiglia prudenza nella
prima decade di vita. Il peso ridotto e la difficoltà a metabolizzare la sostanza
amplificano gli effetti della caffeina: tachicardia, palpitazioni e insonnia. Le
precauzioni valgono anche per le donne in gravidanza e gli anziani. Gli adolescenti
sono i più a rischio, perché vivono nell’età in cui prendono confidenza con
gli alcolici. Proprio il mix tra questi e gli energy drink è da evitare. Il consumo
combinato è associato a un più rapido assorbimento dell’alcol a livello del piccolo
intestino e dello svuotamento gastrico, che determinano un aumento dell’alcolemia.
In questi casi si può avere il mascheramento degli effetti depressivi dell’alcol
che porta il consumatore a sottovalutare il proprio stato di ebbrezza e a esporsi
maggiormente a eventi traumatici, violenti o incidenti alla guida. L’elevato contenuto
di zuccheri degli energy drink si associa anche a un potenziale cariogeno ed erosivo
a livello dentale.