Alluvione, Crosia esclusa dallo stato di emergenza Sindaco Russo: "Assurdo! Siamo il territorio con più rischio idrogeologico"
CROSIA (Cs) – È inconcepibile che il Governo non abbia riconosciuto lo Stato di emergenza per il Comune di Crosia, per l’alluvione che ha colpito il territorio della Bassa Sibaritide lo scorso 12 agosto 2015. Una decisione ingiusta, inammissibile e inaccettabile, in quanto gli interventi effettuati in somma urgenza dagli uffici comunali sono palesi e facilmente riscontrabili. Nella fase post alluvione abbiamo partecipato a tutti gli incontri tecnici e operativi che si sono tenuti presso il Centro Com di Rossano, alla presenza del Prefetto di Cosenza e dei vertici regionali della Protezione civile ed abbiamo messo in atto tutte le indicazioni forniteci dal tavolo tecnico, comprese le opere realizzate in somma urgenza per tamponare le situazioni di maggiore criticità e di pericolo per la popolazione, per circa 100mila euro, così come ci è stato indicato. Oggi, non essendoci stato riconosciuto lo Stato di Emergenza, ci ritroviamo con questa spesa che non è coperta da nessun capitolo e che dovrà essere riconosciuta come debito fuori bilancio. Per un Ente già in stato di predissesto, questo comporta il serio e concreto rischio di default delle casse comunali, quindi di mandare il Comune in dissesto finanziario.
È lo sfogo del Sindaco Antonio Russo che ieri ha preso parte al vertice tenutosi presso la Prefettura di Cosenza, alla presenza anche del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti, del Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, del Prefetto Gianfranco Tomao e del Governatore Mario Oliverio.
Il governo – continua il Primo Cittadino – si è dimostrato insensibile a questa comunità e alla calamità naturale che l’ha colpita. La frazione di Mirto, negli anni, è stata costruita per buona parte nell’alveo e sulla foce del Trionto (il torrente più grande d’Europa). Pur nella ristrettezza di risorse e nonostante il lassismo degli Enti preposti alla salvaguardia dei fiumi, abbiamo comunque provveduto alla messa in opera di alcuni interventi che hanno evitato che lo stesso Trionto, così come tutti i fossi di scolo, esondassero nel centro urbano e causassero una strage. Probabilmente per avere ascolto e comprensione avremmo dovuto rinunciare al nostro senso di responsabilità e permettere che ciò accadesse! Resta il fatto – sottolinea Russo – che il nubifragio straordinario del 12 agosto ha comunque causato la rottura, a monte dell’abitato, dell’argine del Trionto, inondando oltre una ventina di abitazioni i cui residenti nei primi giorni sono stati accolti nelle case di parenti e amici. Non solo. La nostra comunità è stata l’unica che negli eventi alluvionali ha registrato, purtroppo, un ferito grave soccorso e trasportato presso l’ospedale Annunziata di Cosenza, dopo aver subito importanti ferite causate da un mezzo meccanico durante le attività di messa in sicurezza dell’abitato. Oggi, non essendoci stato riconosciuto lo Stato di Emergenza, ci ritroviamo con un’anticipazione in somma urgenza di circa 100mila Euro, che adesso non è coperta da nessun capitolo di spesa e che quindi dovrà essere riconosciuta come debito fuori bilancio, che per un Comune già in stato di predissesto non è sicuramente di buon auspicio per il futuro, portandoci, di fatto, al rischio default. Una situazione, questa, che ho avuto modo di illustrare sia al capo della Protezione civile Curcio che al Prefetto, i quali hanno rassicurato che si faranno portavoce sia presso il Governo centrale che la regione Calabria, nonché con il Commissario appena nominato. Agli stessi, inoltre, ho rivolto l’invito a non sottovalutare la reale situazione di criticità del nostro comune che tra tutti quelli colpiti, ribadisco, è quello a maggiore rischio idrogeologico e quindi quello che necessita di maggiori e concreti interventi. Si pensi anche al fatto che nel Torrente sono presenti dei condotti enormi predisposti per la costruzione di una diga, mai realizzata. E che nel caso di piena, queste tubature potrebbero staccarsi e ostruire il deflusso delle acque, creando gravi problemi e rischi per l’incolumità di migliaia di cittadini.
Confido allora nel buon senso del Governo – questo l’appello del Sindaco, in conclusione – affinché si ravveda e si determini nel comprendere anche Crosia insieme ai comuni di Rossano e Corigliano nello Stato di Emergenza. Nel frattempo, mi rivolgo al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, affinché pianifichi, con urgenza, dei progetti per il risanamento e l’assestamento idrogeologico regionale che comprendano la totale messa in sicurezza del fiume Trionto.