Alopecia areata e dermatite atopica, una nuova speranza per i pazienti
redazione | Il 22, Set 2023
MILANO (ITALPRESS) – Via libera alla rimborsabilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale di un farmaco per il trattamento dell’alopecia areata e della dermatite atopica. Il Baricitinib, inibitore orale delle Janus chinasi (JAK) di Eli Lilly, è ora rimborsato in fascia H e come prima opzione terapeutica per gli adulti che soffrono delle due patologie. I pazienti interessati, ai quali questa novità annunciata oggi a Milano offre grandi speranze di miglioramento della qualità della vita, sono quelli affetti da alopecia areata severa e da dermatite atopica severa, in associazione a corticosteroide topico.
Entrambe le patologie sono caratterizzate da gravi ripercussioni anche psicologiche. “Mi svegliavo ogni mattino con il terrore di aver perso una parte del mio viso, avevo lesioni ovunque. Ci si gratta tutta la notte”, ha raccontato durante la conferenza stampa Mario Picozza, presidente dell’Associazione Nazionale Dermatite Atopica. “Non sono solo capelli: 31 anni fa, in 10 minuti mi sono caduti tutti e un giorno dopo non avevo più neanche un pelo. E’ una malattia autoimmune dalla quale non si guarisce”, ha testimoniato Claudia Cassia, presidente dell’Associazione Italiana Pazienti Alopecia and Friends – OdV.
La dermatite atopica (DA) è una patologia infiammatoria cutanea a carattere cronico-recidivante che rientra nelle patologie eczematose. Deriva da fattori genetici, ambientali e immunologici. Chi ne è affetto soffre di prurito intenso. La DA si presenta sotto forma di eritema, edema, si formano delle vescicole che possono evolversi verso ulcerazioni e croste fino ad arrivare a lichenificazione e desquamazione. Dal punto di vista psicologico porta all’ansia e alla depressione oltre a una degenerazione della qualità della vita, con l’impossibilità di dormire serenamente durante la notte. Ne soffre in Italia circa l’8% degli adulti e il 30% dei bambini.
L’alopecia areata (AA) colpisce prevalentemente chi ha meno di 30 anni, in Italia si stima ne soffrano poco più di 117.900 persone (dati 2019). E’ una malattia autoimmune a causa della quale si perdono i capelli a chiazze, si può arrivare alla perdita totale dei capelli e di tutti i peli del corpo. La causa non è nota ma si ritiene che la sua origine sia multifattoriale. I pazienti che soffrono di AA hanno un rischio maggiore di disturbi della tiroide, psoriasi, artrite reumatoide, vitiligine e diabete mellito. “Ad oggi io sono costretta a prendere 13 pastiglie al giorno”, ha detto ancora Claudia Cassia. Il Baricitinib è approvato, oltre che per AA e DA, anche per il trattamento dell’artrite reumatoide.
Il professor Antonio Costanzo ha spiegato così il meccanismo d’azione del Baricitinib: “Questo farmaco blocca due piccole molecole che segnalano l’infiammazione all’interno delle cellule. Queste, JAK 1 e JAK 2, possono legarsi a tanti ricettori. Possono segnalare l’infiammazione da parte di più fattori infiammatori. I fattori infiammatori coinvolti nella AA sono simili, anche se non identici, a quelli coinvolti nella DA e nell’artrite reumatoide. Bloccando la molecola, possiamo avere effetti positivi in tutte e tre le malattie. In pratica noi, utilizzando il medicinale, blocchiamo il segnale che ordina alle cellule infiammatorie di produrre fattori contro il capello o fattori pruritogeni”.
Per quanto riguarda l’Alopeci areata, l’ok alla rimborsabilità da parte del SSN è un’ottima notizia: “Abbiamo un triplice vantaggio – ha detto la professoressa Bianca Maria Piraccini, direttore della UOC Dermatologia IRCCS Policlinico Sant’Orsola UniBo – L’AA è riconosciuta come autoimmune, abbiamo un farmaco approvato a dispensazione ospedaliera e facile da usare. La cura è quindi anche vicina e il paziente è poi seguito periodicamente con controlli periodici”.
Entrambe le patologie sono caratterizzate da gravi ripercussioni anche psicologiche. “Mi svegliavo ogni mattino con il terrore di aver perso una parte del mio viso, avevo lesioni ovunque. Ci si gratta tutta la notte”, ha raccontato durante la conferenza stampa Mario Picozza, presidente dell’Associazione Nazionale Dermatite Atopica. “Non sono solo capelli: 31 anni fa, in 10 minuti mi sono caduti tutti e un giorno dopo non avevo più neanche un pelo. E’ una malattia autoimmune dalla quale non si guarisce”, ha testimoniato Claudia Cassia, presidente dell’Associazione Italiana Pazienti Alopecia and Friends – OdV.
La dermatite atopica (DA) è una patologia infiammatoria cutanea a carattere cronico-recidivante che rientra nelle patologie eczematose. Deriva da fattori genetici, ambientali e immunologici. Chi ne è affetto soffre di prurito intenso. La DA si presenta sotto forma di eritema, edema, si formano delle vescicole che possono evolversi verso ulcerazioni e croste fino ad arrivare a lichenificazione e desquamazione. Dal punto di vista psicologico porta all’ansia e alla depressione oltre a una degenerazione della qualità della vita, con l’impossibilità di dormire serenamente durante la notte. Ne soffre in Italia circa l’8% degli adulti e il 30% dei bambini.
L’alopecia areata (AA) colpisce prevalentemente chi ha meno di 30 anni, in Italia si stima ne soffrano poco più di 117.900 persone (dati 2019). E’ una malattia autoimmune a causa della quale si perdono i capelli a chiazze, si può arrivare alla perdita totale dei capelli e di tutti i peli del corpo. La causa non è nota ma si ritiene che la sua origine sia multifattoriale. I pazienti che soffrono di AA hanno un rischio maggiore di disturbi della tiroide, psoriasi, artrite reumatoide, vitiligine e diabete mellito. “Ad oggi io sono costretta a prendere 13 pastiglie al giorno”, ha detto ancora Claudia Cassia. Il Baricitinib è approvato, oltre che per AA e DA, anche per il trattamento dell’artrite reumatoide.
Il professor Antonio Costanzo ha spiegato così il meccanismo d’azione del Baricitinib: “Questo farmaco blocca due piccole molecole che segnalano l’infiammazione all’interno delle cellule. Queste, JAK 1 e JAK 2, possono legarsi a tanti ricettori. Possono segnalare l’infiammazione da parte di più fattori infiammatori. I fattori infiammatori coinvolti nella AA sono simili, anche se non identici, a quelli coinvolti nella DA e nell’artrite reumatoide. Bloccando la molecola, possiamo avere effetti positivi in tutte e tre le malattie. In pratica noi, utilizzando il medicinale, blocchiamo il segnale che ordina alle cellule infiammatorie di produrre fattori contro il capello o fattori pruritogeni”.
Per quanto riguarda l’Alopeci areata, l’ok alla rimborsabilità da parte del SSN è un’ottima notizia: “Abbiamo un triplice vantaggio – ha detto la professoressa Bianca Maria Piraccini, direttore della UOC Dermatologia IRCCS Policlinico Sant’Orsola UniBo – L’AA è riconosciuta come autoimmune, abbiamo un farmaco approvato a dispensazione ospedaliera e facile da usare. La cura è quindi anche vicina e il paziente è poi seguito periodicamente con controlli periodici”.
– foto f03/Italpress –
(ITALPRESS).