“Amleto” in scena al Teatro Gentile di Cittanova Daniele Pecci e Maddalena Crippa alla XIV Stagione Teatrale
CITTANOVA – Continua con grande successo di pubblico e di critica la XIV Stagione Teatrale organizzata dall’Associazione Kalomena. Martedì 14 febbraio al Teatro Gentile di Cittanova sarà di scena “Amleto” di Shakespeare interpretato da Daniele Pecci e Maddalena Crippa. I biglietti possono essere acquistati direttamente presso il Teatro martedì 14 febbraio, dalle ore 19.00, oppure telefonando ai numeri 3477191399 – 3206184249.
Un uomo, da solo. Da solo con la sua coscienza. Un compito: la vita. Ma anche la paura, terribile, che immobilizza: la nostra. Esiste il “nostro” futuro? O esiste il destino? Non è dato sapere. Almeno per ora, almeno per l’uomo, cosiddetto moderno. Quello che forse conta però, è che queste domande costituiscano un ponte, che collega noi stessi a quell’uomo moderno, a quell’uomo shakespeariano, vissuto nel Milleseicento: siamo sostanzialmente gli stessi.
“L’Amleto – dice Pecci a cui si devono anche adattamento e regia dello spettacolo – è il testo teatrale più importante dell’era moderna. Meglio di chiunque altro, e per primo, Shakespeare ha raccontato le infinite contraddizioni dell’essere umano di fronte all’impegno necessario per stare al mondo: affrontare il futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita. E vi sono, ben dosate, le rappresentazioni del ‘mondo grande’, lo Stato, i grandi destini e temi dell’umanità, il microcosmo familiare dei sentimenti più intimi e segreti.
Il mio impegno – continua – è di proporlo al pubblico contemporaneo con una traduzione che ne esalti le possibilità poetiche ma in una prosa di facile comprensione, e con una messa in scena vicina al nostro mondo, senza simbolismi che si frappongono fra attori sul palcoscenico e il pubblico”. A dividere il palco con l’attore romano c’è Maddalena Crippa, nei panni della madre Gertrude, e una compagnia di dodici artisti impegnati in un adattamento del testo che, seppur tagliato, resta fedele all’originale, con una traduzione più attuale, ma che esalta tutta la poesia, e una recitazione che si propone di essere vicina al nostro mondo.