Ance, a Bruzzetti piace la proposta di Berna «PROGETTI RETROSPETTIVI PER COMPLETARE LE INCOMPIUTE»
I problemi dei costruttori edili, sia nel panorama italiano, sia in ambito regionale, sono stati al centro dell’assemblea di Ance Crotone a cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente nazionale Paolo Buzzetti e quello calabrese Francesco Berna. L’assise, aperta dal presidente dell’associazione della città jonica, Massimo Villirillo, è stata un’occasione per sottolineare come il settore dell’edilizia, in tutto il Paese, stia attraversando un momento difficilissimo che produce pesanti conseguenze soprattutto sull’economia del Mezzogiorno. Nel Sud, infatti, il tessuto produttivo è storicamente legato a questo comparto che, in Calabria, occupa quasi la metà degli addetti del settore industria.
Problemi comuni a tutta l’edilizia italiana, quelli messi sotto la lente dell’assemblea crotonese. Buzzetti, in particolare, ha sottolineato come «la riduzione degli investimenti nel settore dei lavori pubblici costituisca una vera e propria mannaia sull’economia del Paese. Occorre ricominciare a investire – ha aggiunto il presidente nazionale di Ance – per invertire la tendenza e riaprire i cantieri, perché solo in questo modo si dà respiro al mercato e si immette nuova liquidità nel circuito economico. In questo senso, lasciano a desiderare diversi aspetti dello “Sblocca Italia” che rischia di essere non pienamente rispondente alle esigenze degli imprenditori edili».
Da parte sua, il presidente regionale Francesco Berna ha chiesto «un’accelerazione del processo di sblocco delle commesse pubbliche che, come abbiamo avuto modo di ribadire, sono essenziali per far ripartire l’economia». Il massimo rappresentante dei costruttori calabresi ha avanzato una proposta che è stata condivisa dall’assemblea e apprezzata dallo stesso Buzzetti: «Esistono ingenti risorse che rischiano di andare perdute: sono quelle della programmazione comunitaria 2007-2013. È un peccato, un lusso che non possiamo permetterci. Perché non utilizzare i cosiddetti “progetti retrospettivi”, gli ex progetti sponda o coerenti, per completare le numerose incompiute che esistono sul territorio calabrese? Soltanto le opere censite dal sistema di monitoraggio del ministero delle Infrastrutture – ha detto ancora Berna – indicano in oltre 400 milioni di euro il valore dei progetti non ancora completati. Usando i fondi del Por così otterremmo un doppio beneficio». Infine, da parte del presidente regionale di Ance, è stato fatto riferimento al tema dirimente dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione: «È vitale usare non solo il criterio della competenza ma anche quello della cassa. Altrimenti le imprese continueranno a operare alla stregua di una sorta di “banca” per gli enti pubblici e questo non solo non è giusto, ma non è neppure sostenibile, perché significa condannare tanti imprenditori al fallimento».