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Nasce a Lamezia uno spazio di promozione, mediazione e diffusione di arte e cultura contemporanea

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Ad aprire e presentare questa nuova realtà a metà strada tra un museo e una galleria, l’associazione Pramantha Arte contemporary art gallery diretta da Maria Rosaria Gallo

di ANTONIETTA BRUNO

Nasce a Lamezia uno spazio di promozione, mediazione e diffusione di arte e cultura contemporanea

Ad aprire e presentare questa nuova realtà a metà strada tra un museo e una galleria, l’associazione Pramantha Arte contemporary art gallery diretta da Maria Rosaria Gallo

 

di Antonietta Bruno

 

 

LAMEZIA TERME – Anche a Lamezia “si può prendere in prestito un’opera come si fa con un libro in biblioteca”.

Nasce da questa idea e con la stessa formula adottata per i libri, il nuovo spazio di promozione, mediazione e diffusione di arte e cultura contemporanea.

Una formula nuova ma che ripercorre canoni e modelli già adottati in altri paesi del mondo sin dal secolo scorso.

Ad aprire e presentare a Lamezia questa nuova realtà a metà strada tra un museo e una galleria, l’associazione Pramantha Arte contemporary art gallery diretta da Maria Rosaria Gallo. L’inaugurazione della “biblioteca dell’arte” sita sul centralissimo corso Giovanni Nicotera al civico 165, sarà inaugurata domani sera. Lo spazio, intitolato “Pramantha Arteteca”, si rivolge a singoli individui, enti pubblici e privati, studi professionali, associazioni, scuole e università.

La sua “mission” nell’emblematico titolo assegnatogli: “Violare. L’Arteteca – Il desiderio estetico si fa spazio”. Il suo scopo principe, quello di rappresentare la collezione (in tutto cinquecento opere tra pittura, scultura, fotografia e video) che Pramantha rende “disponibile alla circolazione”, esponendo lavori di diciotto autori differenti per storia, nazionalità, percorsi e linguaggi.

Attraverso i lavori di Fabio Butera, Brunivo Buttarelli, Giuseppe Carchedi, Pasquale Maria Cerra, Pasquale Cimino, Francomà, Jeannette Fyhr, Kristina Kurilionok, Stefano Lapi, Franz Mazza, Gennaro Pileggi, Pino Pingitore, Salvatore Puija, Antonio Saladino, Tijana Stankovic, Edita Voveryte, Amélie Waldberg e Rocco Zucco, la mostra propone un viaggio tra “prodotti spaziali” e lancia la provocazione del cambiamento attraverso l’azione violenta della creatività e la forza (vis) rivoluzionaria della libera espressione, evocando la questione del rapporto tra corpo e spazio, spazialità ed esistenza, routine e inquietudine, luoghi immaginari e luoghi reali, abitudine e modificazione, realtà, utopie ed eterotopie

redazione@approdonews.it