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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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Anche a Reggio si celebra la Giornata della memoria Due appuntamenti organizzati dall’Associazione culturale Anassilaos

Anche a Reggio si celebra la Giornata della memoria Due appuntamenti organizzati dall’Associazione culturale Anassilaos
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di Caterina Sorbara

Martedì a Reggio Calabria, nella Sala di San Giorgio al corso, alle ore 18, l’Associazione Culturale Anassilaos, inizierà le celebrazioni inerenti “Il Giorno della Memoria 2016”. Due manifestazioni dedicate al ricordo di tre personalità che si sono distinte per la loro opposizione al nazifascismo: il tedesco Dietrich Bonhoeffer, l’italiano Teresio Olivelli, il sacerdote polacco Padre Massimiliano Kolbe.

Martedì è il  primo degli incontri e, sarà sul tema “Oppositori per fede”.

Al centro della conversazione del Prof. Antonino Romeo la figura di Dietrich Bonhoeffer (4 febbraio 1906 – 9 aprile 1945) e di Teresio Olivelli (1916-1945). Bonhoeffer,  pastore luterano, professore universitario, teologo, scrittore e poeta,  figura significativa di oppositore al regime nazista, si oppose  sempre a quella parte della chiesa evangelica tedesca che, aderendo al nazismo,  aveva addirittura proposto  quel  “paragrafo ariano”  secondo il quale veniva impedito ai “non-ariani” di diventare ministri di culto o insegnanti di religione. Egli, fin dal 1933,  nel saggio “La chiesa davanti al problema degli ebrei” aveva affrontato il tema del rapporto tra chiesa e dittatura nazista, sostenendo che la chiesa aveva il dovere di opporsi all’ingiustizia politica. Arrestato nel 1943,  dopo l’attentato contro Hitler del luglio del 1944, fu trasferito nella prigione di Berlino, poi nel campo di concentramento di Buchenwald e infine in quello di Flossenbürg, dove fu impiccato. L’italiano Teresio Olivelli (1916-1945) seguì invece un percorso diverso anche se la conclusione fu simile. Egli infatti da giovane universitario aderì al fascismo ritenendo che il regime potesse essere “cristianizzato” dall’interno e questo fece  anche in polemica con l’orientamento dell’ex assistente della Fuci Giovanbattista Montini (futuro Paolo VI) che aveva invitato gli aderenti alla FUCI a non compromettersi con il regime. Olivelli prese parte ai Littoriali della cultura facendosi notare dallo stesso Presidente dell’Istituto Nazionale di cultura fascista che lo portò a Roma presso lo stesso Istituto. In coerenza  con le sue idee, volle prendere parte alla spedizione italiana in Russia. Al ritorno in Italia, sopravvissuto a stento alla rovinosa ritirata dell’Armir, aveva ormai maturato il suo distacco dal regime. Per essersi rifiutato di prestare giuramento alla Repubblica di Salò fu internato in Austria. Fuggito dal campo di internamento tornò in Italia e a Milano aderì alla Resistenza di cui propagandò gli ideali nel mondo cattolico. Arrestato nel 1944, dopo una serie di fughe,  fu internato nel campo di lavoro di Flossenburg, dove si adoperò sempre per gli altri prigionieri. Qui, il  31 dicembre del 1944, per difendere un compagno, ricevette un calcio all’intestino  e allo stomaco che lo condusse a morte, dopo una lunga agonia, il 17 gennaio del 1945. Nel 2013 è stato avviato il processo di beatificazione.Il giorno successivo,nella ciesa di San Giorgio al Corso, alle ore  17.00,  si renderà invece omaggio a padre Massimiliano  Maria Kolbe, il  presbitero e francescano polacco che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz.L’occasione per un tale omaggio la presentazione al pubblico del libro di Padre Pasquale Triulcio “Massimiliano Maria Kolbe, martire di Auschwitz” con l’intervento del Prof. Enrico Tromba L’opera richiama l’attenzione sull’attualità della vita di padre Kolbe e della sua instancabile operosità, umana e religiosa, a cavallo tra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Ripercorrendone le tappe cruciali – la vocazione giovanile, gli studi filosofici e teologici, la fondazione della “Milizia”, de “Il Cavaliere” e della “Città dell’Immacolata”, ma anche i viaggi in Occidente e in Oriente, la deportazione, la passione e il martirio sperimentati ad Auschwitz –, Pasquale Triulcio esalta la fede, la carità, la speranza e tutte le altre peculiarità spirituali e pratiche di uno dei più significativi Santi e Martiri del Novecento.