Ancora carenza di personale al centro dialisi di Taurianova L'Asp di Reggio Calabria non ha adottato provvedimenti adeguati per risolvere il problema
Riceviamo e pubblichiamo
Il Presidente dell’ANED (Associazione Nazionale EmoDializzati) Dott. Antonio Montuoro, al termine di una sua visita, al Centro Dialisi di Taurianova aveva espresso al Responsabile Dott. Bruzzese il suo vivo apprezzamento per il reparto da lui diretto, e manifestato l’intenzione dell’ANED di essere vicina, fattivamente, per risolvere le annose problematiche relative alla carenza di personale, interfacciandosi con i vertici dell’ASP di Reggio Calabria, al fine di promuovere delle “sinergie positive” affinché i malati nefropatici potessero essere curati mantenendo sempre uno standard di eccellenza. Ma, nonostante i graditi apprezzamenti, non risulta che siano stati adottati provvedimenti adeguati per risolvere il problema della carenza del numero di medici e infermieri che al “Centro” s’impegnano instancabilmente e con lusinghieri risultati.
Nonostante le buone intenzioni manifestate dal Direttore Sanitario Aziendale Dott. Pasquale Mesiti, l’apparato burocratico dell’ASP non dimostra di essere celere e fattivo. Nemmeno la recente diretta salita al vertice dell’ASP del Commissario Scura, sembra aver dato una “scossa” per dare la giusta soddisfazione ai cittadini che hanno bisogno di cure. Giova ricordare che l’attuale sede del Centro Dialisi di Taurianova è stata inaugurata nel 2000, conseguendo un crescendo di apprezzamenti maturati sul campo. Una cinquantina di pazienti emodializzati vive grazie alle prestazioni che riceve presso il Centro Dialisi di Taurianova per tre volte la settimana e tanti altri sono in “lista d’attesa” per poter ricevere le cure dialitiche per loro necessarie.
Molte centinaia di pazienti nefropatici in terapia conservativa ed alcune decine di pazienti trapiantati renali, quotidianamente, si rivolgono al Centro Dialisi per ricevere assistenza sanitaria qualificata. La struttura taurianovese, accreditata con favore anche al di là dei confini locali, rappresenta una magnifica realtà, dovrebbe essere considerata come un’opportunità che va difesa e tutelata, un “valore aggiunto”, nella scellerata condizione in cui versa la sanità nella Piana di Gioia Tauro. Una realtà sanitaria che reclama a gran voce l’invio di nuove unità di personale per mantenersi attiva, vitale ed efficiente. Bisognerebbe entrare tutti nell’ottica di idee che per non “vivere con i problemi” bisogna “trovare le soluzioni”.
La lentezza burocratica per colmare la carenza di personale sta determinando in questi giorni una grande apprensione in tutti gli operatori e fruitori dei servizi. Altre due infermiere operanti nel Centro Dialisi taurianovese, infatti, tra circa un mese, andranno in pensione, privando la struttura di altre due unità, con la terribile prospettiva che non tutti i pazienti potranno essere dializzati ed i pazienti nefropatici e trapiantati non potranno avere le cure necessarie al loro status. E’ auspicabile che le Autorità competenti, si attivino tempestivamente, per l’invio di personale in loro sostituzione, tenuto conto che quello attualmente in forza risultava già quantitativamente insufficiente.
dr. Pino Pardo, già dializzato e trapiantato di rene.