Ancora dibattito aperto sulla gestione dei rifiuti in Calabria La Provincia di Catanzaro è interessata alla soluzione definitiva del problema
“La discussione sulla gestione dei rifiuti in Calabria continua sulle pagine dei giornali. In questi giorni l’argomento è la proroga della legge Orsomarso, che consente il ricorso ad impianti privati per la gestione dei rifiuti urbani ( fino a settembre). Ma il presidente Oliverio già il 23 dicembre, appena insediato, si è trovato costretto ad adottare un provvedimento ancor più importante, cioè un’ordinanza contingibile ed urgente per autorizzare la gestione degli impianti in deroga alla normativa vigente ( fino al 13 maggio 2015). L’eredità ricevuta dalla gestione commissariale e dalla precedente amministrazione non consente al momento altra soluzione, ma bisogna da subito predisporre un piano di azione condiviso tra Regione, Province e Comuni per uscire dallo stato di emergenza sostanziale in cui ancora versa la nostra Regione in questo delicato settore. E’ evidente infatti che lo stato di emergenza nel Settore dei Rifiuti , dichiarato nel settembre del 1997 , e concluso formalmente nel 2013, con l’approvazione della L.R.n.18 del 12.04.2013, nella sostanza è ancora in piena vigenza”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, in merito alla discussione recentemente aperta sulla gestione dei rifiuti in Calabria.
“La Provincia di Catanzaro è particolarmente interessata alla soluzione definitiva del ‘problema rifiuti’ in quanto, unica provincia calabrese in cui sono stati realizzati tutti gli impianti previsti dalla pianificazione regionale, ha dovuto far fronte in questi anni alle carenze delle altre province, tanto da aver esaurito la capacità delle due discariche pubbliche (Catanzaro e Lamezia) e da dover ricorrere ad una discarica privata ( Pianopoli) , anche questa in fase di esaurimento, previsto tra giugno e luglio 2015, proprio in coincidenza con la stagione turistica, in cui si registra un notevole incremento della produzione dei rifiuti – ha affermato ancora il presidente Bruno -. Bisogna mettere in atto tutte le iniziative necessarie per il passaggio effettivo alla gestione ordinaria, attraverso l’attuazione di politiche di prevenzione e riduzione dei rifiuti, di promozione della raccolta differenziata, recupero e riciclo, la realizzazione dei nuovi impianti, l’adeguamento di quelli esistenti, l’organizzazione delle gestioni secondo principi di efficienza ed economicità, superando l’attuale parcellizzazione. Per quest’impresa è necessaria la sinergia tra i diversi livelli istituzionali”.
“La nuova Provincia , in base alla legge regionale di riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani ( n.14 del 11/08/2014), non è investita di compiti inerenti l’organizzazione e la gestione dei rifiuti in ambito provinciale, tuttavia, sia per le funzioni in materia di pianificazione, tutela e valorizzazione ambientale confermate dalla legge 56/2014, che per la coincidenza dell’ATO- Rifiuti (Ambito Territoriale Ottimale) con i confini amministrativi delle province, può svolgere un importante ruolo di raccordo tra le esigenze territoriali e le politiche regionali, anche attraverso l’Assemblea dei sindaci. Peraltro è competente in materia di autorizzazione e controllo di gran parte degli impianti di gestione dei rifiuti, e sta per presentare il Rapporto Rifiuti, con le elaborazioni dei dati 2012/2013 ( ArpaCal ed ISPRA) inerenti i Rifiuti Urbani e la Raccolta Differenziata , da cui emerge che nel territorio provinciale le percentuali di raccolta differenziata sono ancora molto basse (16%), ben al di sotto dell’obiettivo del 65% che, in base alla legge nazionale, si sarebbe dovuto raggiungere già entro il 2012. La presentazione del rapporto vuole essere un’occasione per fare una ricognizione dello stato di attuazione della pianificazione regionale e definire strategie condivise per il passaggio alla gestione ordinaria”.
“E’ un obiettivo prioritario del nostro territorio – conclude Bruno -, sia per esigenze di tutela dell’ambiente e della salute pubblica, ma anche per le opportunità di lavoro che la risorsa-rifiuti può creare e per gli obiettivi di sviluppo di una regione a forte vocazione turistica, che deve preservare il decoro delle aree pubbliche, la bellezza del paesaggio, l’integrità delle risorse naturali”.