Grosseto – Non tradisce le attese Giusy Versace, che in occasione
dell’IPC Athletics Grand Prix di Grosseto, gara paralimpica internazionale che
assegnava anche i titoli italiani su pista, si è confermata campionessa italiana
della categoria T43 sia sui 100 che sui 200 metri, portando così a 11 i titoli conquistati
in carriera, di cui sei su questa pista.
Nella giornata di sabato la Versace, tesserata FISPES per Handy Sport Ragusa, si
è imposta sui 100 metri con il tempo di 15”12, nonostante un forte vento contrario
(‐1.8 m/s), davanti a Federica Maspero (15”89) ed alla spagnola Sara Andres Barrio
(15”93). La batteria è stata vinta dalla britannica Sophie Kamlish (categoria
T44), finalista alle Paralimpiadi di Londra 2012, con il tempo di 14”27.
Questa mattina, Giusy è tornata in pista per i 200 metri ed ha bissato il titolo
tricolore, vincendo la gara in 30”14 (anche in questo caso con forte vento contrario,
-2.1), davanti a Federica Maspero (32”33) e Sara Andres Barrio (33”60). Da notare
che, in questa batteria, la Versace ha superato anche quella Kamlish (31”04) che
ieri aveva vinto i 100 metri.
Un segnale molto positivo in vista dei Campionati Mondiali di Doha e dei Giochi Paralimpici
di Rio, dove le categorie T43 (biamputati sotto il ginocchio) e T44 (monoamputati
sotto il ginocchio) correranno assieme.
“Sono contenta di essermi confermata campionessa italiana, adoro questa pista e
correre qui – ha dichiarato Giusy Versace – anche se urtroppo il forte vento
di scirocco che soffiava in senso contrario mi ha impedito di avvicinare i miei record.
Nei 100 metri, dopo una buona partenza, mi sono irrigidita un po’ ed ho perso fludità;
è andata meglio oggi nei 200 metri, dove sono rimasta compatta in curva e mi sono
distesa bene nel rettilineo, superando un’atleta quotata come Sohpie Kamlish. Adesso,
qualche giorno di riposo e poi riprenderò la preparazione in vista dei Campionati
Mondiali di Doha di ottobre. Ci sono molte cose su cui lavorare. Infine, è stato
bellissimo vedere corsie piene in queste gare, perché significa che tante persone
si sono avvicinate allo sport paralimpico e anche perchè le gare diventano più
stimolanti”.