Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Ancora falsi braccianti agricoli in Calabria. Scoperta doppia truffa da parte di un’azienda Un imprenditore del Crotonese riusciva a percepire soldi illegalmente dall'Inps e dall'Agea dichiarando attività in diverse province della Calabria. Coinvolte anche cento persone che risultavano lavorare nei campi

Ancora falsi braccianti agricoli in Calabria. Scoperta doppia truffa da parte di un’azienda Un imprenditore del Crotonese riusciva a percepire soldi illegalmente dall'Inps e dall'Agea dichiarando attività in diverse province della Calabria. Coinvolte anche cento persone che risultavano lavorare nei campi
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

CROTONE – Un’altra maxi retata contro i falsi braccianti agricoli in Calabria. Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Crotone ha denunciato cento persone, accusate di aver percepito senza diritto oltre 620mila euro di indennità dall’Inps. L’azienda agricola per la quale i falsi operai risultavano impiegati ha anche incassato 201mila euro di aiuti all’agricoltura non spettanti. L’attività investigativa è stata avviata dopo ispezioni dei funzionari delle sedi Inps di Crotone e di Cosenza, dato che l’impresa aveva indicato, nelle denunce aziendali presentate, la disponibilità di terreni anche in un paese della provincia bruzia.

Ma non c’è stata solo la truffa all’Inps. La sedicente azienda agricola ha allungato le mani anche sui contributi erogati dall’Agea, aiuti comunitari che non sono legati alla produzione, ma alla superficie aziendale complessivamente destinata ad azienda agricola, per la quale deve essere garantito il mantenimento di buone condizioni agronomiche e ambientali. Dai riscontri effettuati sulla base della documentazione contenuta nelle “domande uniche di pagamento” presentate negli anni dal 2006 al 2013, è emerso l’utilizzo di falsi contratti d’affitto relativi a terreni siti non soltanto in vari centri del crotonese, ma addirittura nel reggino e nelle province di Brindisi e Lecce.

Grazie a questi artifici, l’azienda agricola ha indebitamente beneficiato di contributi per un importo di 201mila euro. I falsi braccianti, insieme al titolare della impresa, dovranno ora rispondere dei reati di falso ideologico e truffa aggravata. L’imprenditore è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria per il delitto di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e verrà segnalato anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la connessa responsabilità in materia di danno erariale.