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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 29 DICEMBRE 2024

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Ancora polemiche sul bando per la selezione di personale per l’assistenza di disabili

Ancora polemiche sul bando per la selezione di personale per l’assistenza di disabili

| Il 19, Mar 2012

L’associazione Comme Tre risponde al sindaco di Caulonia Ilario Ammendolia

Ancora polemiche sul bando per la selezione di personale per l’assistenza di disabili

L’associazione Comme Tre risponde al sindaco di Caulonia Ilario Ammendolia

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Ai Sindaci del distretto sociale Nord

Al gruppo tecnico del distretto sociale Nord

e, p.c.,

alla Regione Calabria, dipartimento politiche sociali

Rimaniamo basiti nel ricevere via fax un documento dal titolo “comunicato stampa del sindaco di Caulonia Capofila del Distretto Socio-Sanitario Nord”. Prendiamo intanto per buono il fatto che sia stato scritto effettivamente dal Sindaco di Caulonia Ilario Ammendolia (il nome è scritto al computer, ma il documento non è firmato). E’ il contenuto a lasciarci molto ma molto perplessi.

Si tratta di una risposta ad un precedente documento della nostra associazione Comma Tre. A colpire, innanzitutto, è l’assoluta mancanza di rispetto: vi si legge “in riferimento alle osservazioni di un’Associazione di volontariato del territorio, corre l’obbligo di precisare alcune inesattezze”.

Facciamo notare che abbiamo un nome ed un cognome: ci chiamiamo associazione “Comma Tre”, per come ampiamente evidenziato nella nostra carta intestata. Abbiamo sede legale a Gioiosa Ionica e rappresentiamo i diritti di decine di famiglie con persone con handicap nostre associate, residenti in tutto il comprensorio.

Entrando invece nel merito, il fatto che venga affermato che il bando in questione “è relativo al reperimento di personale per l’assistenza domiciliare ad anziani non autosufficienti di età superiore a 65 anni” offende le nostre intelligenze.

Il bando (che alleghiamo), alla voce “destinatari” fa riferimento a “disabili ed anziani non autosufficienti”. Certamente anziani, quindi, ma anche disabili, senza distinzione di età. La qual cosa è comprovata anche dal fatto che al punto 3, “modalità di accesso”, viene richiesta come documentazione allegata il certificato di cui alla legge 104/92, art. 3 comma 3, cosa che posseggono i nostri figli (purtroppo diciamo noi). Non è un caso che la nostra associazione si chiami “Comma Tre”. Il riferimento esplicito è proprio all’articolo di legge che definisce le situazioni di handicap grave. Le inesattezze, quindi, non sono contenute nella nostra missiva, bensì nella vostra risposta.

Il fatto che venga affermato che “tali servizi sono stati già erogati in precedenti progetti, con l’impiego di personale con analoghe caratteristiche e mansioni” rappresenta il motivo principale per cui abbiamo espresso perplessità: sono anni che sbagliate e state continuando a farlo!!!! Affermate che i precedenti progetti “sono stati ampiamente apprezzati dall’utenza”. Siccome la stragrande maggioranza dei soci della nostra associazione ha usufruito di questi progetti, siamo ben a conoscenza della loro reale ricaduta!!!! La valutazione sulla effettiva utilità per noi e, soprattutto, per i nostri figli, è assolutamente negativa. Come fate ad affermare che i servizi sono stati apprezzati? Avete forse effettuato una verifica ex-post? A noi non risulta. Nessuno è mai venuto nelle nostre case a verificare il grado di soddisfacimento, né con un questionario, né con un sondaggio telefonico, né con altri strumenti. Rendeteci edotti, gentilmente, delle modalità con le quali avremmo espresso questo apprezzamento, può essere che non ce ne siamo accorti o ce ne siamo completamente dimenticati. Siamo invece pronti a portare in un pubblico confronto la testimonianza di tantissime famiglie che affermano che dell’assistenza così come intesa da voi non hanno che farsene.

Fate riferimento, poi, al “contestuale avvio di azioni rivolti a soggetti con handicap grave di età inferiore a 65 anni che prevedono la concessione di Bonus e Voucher”. Siccome non viviamo su Marte, conosciamo benissimo anche questo avviso pubblico, che prevede l’erogazione di tremila euro (3.000,00) per i Bonus e di cinquecento euro (500,00) per i Voucher. Ma vorreste dirci, di grazia, di quante risorse disponete per questa misura, visto che nell’avviso pubblico (a differenza di tutti gli avvisi pubblici che normalmente emana la pubblica amministrazione) non vi è traccia alcuna di questo aspetto? E quante domande sono pervenute? A quante famiglie riuscirete a dare risposte? Solo possedendo questi dati si può fare una valutazione serena. Essendo noi come associazione a conoscenza di centinaia di famiglie che hanno (legittimamente) effettuato la richiesta, occorreranno milioni di euro per soddisfare tutte le esigenze. Ne siete in possesso? Se è così non può che farci piacere, se così non è diventa lecito chiedersi che destino avranno le famiglie che non rientreranno in graduatoria. Verranno dirottate sul servizio di assistenza domiciliare o rimarranno fuori da qualsiasi tipo di supporto? E’ lecito porre questo interrogativo o anche qui si corre il rischio di commettere un reato di lesa maestà?

Viene facile, poi, rispondere alle osservazioni circa il fatto che “le azioni scaturiscono dalla prevista concertazione tra Sindaci del Distretto Nord, Asp n° 5 e rappresentanti del Terzo settore”. Siamo ben a conoscenza del fatto che, purtroppo, le modalità di concertazione previste dalle leggi vigenti (legge quadro 328/2000 e L.R. 23/2003) sono ampiamente disattese nel Distretto Nord (in buona compagnia, comunque, della maggioranza dei Distretti calabresi). Ricordiamo che la titolarità appartiene ai Sindaci “in forma associata” e che le realtà del terzo settore sono chiamate ad essere coinvolte in tutte le fasi, compresa quindi la programmazione. Quanti tra i diciannove Sindaci partecipano effettivamente alle varie fasi? Non è forse vero che si ritrovano in numero ristrettissimo e solo per ratificare quanto già deciso dal gruppo tecnico?

In conclusione, vogliamo ribadire che il nostro voleva essere solo un contributo in termini di proposte e contenuti. Siamo pronti a confrontarci anche in modo pubblico sui contenuti della nostra lettera. Si potrebbe utilizzare, ad esempio, l’opportunità che viene fornita da una nota emittente televisiva locale che manda in onda uno spazio di approfondimento settimanale su temi di attualità.

Di certo, possiamo affermare di essere mossi da un’unica grande motivazione. L’immenso amore che nutriamo nei confronti dei nostri figli, unito alla constatazione dello stato di disagio, abbandono, isolamento, emarginazione che vivono quotidianamente loro e noi come famiglie. In questo, registriamo una grande inadeguatezza delle risposte che dovrebbero arrivare dalle istituzioni. Noi ci siamo costituiti in associazione per contribuire a creare un livello più elevato nella quantità ed anche nella qualità dei servizi che vengono erogati. Come genitori siamo determinati, insomma, a difendere con le unghie e con i denti i nostri diritti e quelli dei nostri figli. Senza cedimenti e senza condizionamenti. A fronte alta e con dignità. Così è stato con l’Ufficio Scolastico in merito alla carenza di insegnanti di sostegno, così stiamo facendo con l’Azienda Sanitaria in merito all’Adi e così faremo con gli enti locali in merito a quanto di loro competenza (in primis sui piani di zona). Non ci faremo di certo intimidire da alcuno. Abbiamo sofferto abbastanza nella nostra vita.

Per tutto quanto sopra consideriamo inadeguata e fuori luogo la risposta forniteci dal Comune di Caulonia. Abbiate il coraggio di entrare nel merito di quanto da noi affermato, anche attraverso, lo ribadiamo, un confronto pubblico.

Il Presidente Carmela Simona Coluccio

redazione@approdonews.it