Ancora su… I “lordazzi” di Taurianova Esseri antropologicamente carenti di encefalo
Abbiamo posto in essere come forma di sensibilizzazione educativa, seppur fino a oggi, il tutto è caduto nel vuoto, la questione “Lordazzi”, in maiuscolo non per dare importanza, ma per evidenziare in maniera marcata e preoccupante questa cancrena sociale che crea solo disagi e danni al contesto urbano.
Nella cosiddetta “seconda circonvallazione”, quella collega la via Francesco Sofia Alessio con la provincia per Cittanova, in questo periodo c’è un’alta affluenza di cittadini impegnati in attività diciamo “sportive”, con corsette e passeggiate, e chiunque non può non fare a meno a notare quella porcilaia di discarica fatta buste piene di rifiuti e altro ancora (così come si può notare dalle foto).
Molte volte, attraverso i social tra leoni da tastiera e ruggiti di capre, quando viene pubblicata una notizia di sensibilizzazione di colpo tali esempi antropologici del terzo millennio, si scatenano per le buche, le luci e altri “finocchi di timpa”, come di solito si usa anche occupare la politica locale, tralasciando cose ben più importanti, anzi, ben più moralmente importanti. Quello che purtroppo manca è un sistema di videosorveglianza, ma sarebbe oneroso trasformare la città in una sorta di “Grande Fratello” perché i costi sarebbero altissimi, ma una minima parvenza educativa, potrebbe risolvere il problema. Ad esempio, affacciarsi da un guard rail per osservare un canale naturale colmo di rifiuti, dove lo stesso per precauzione, dovrebbe essere “pulito” anche per una forma di prevenzione, non è una condizione accettabile.
Certo se si beccasse questi imbecilli lordazzi che non hanno rispetto per l’ambiente in cui vivono, anche con testimonianze dei cittadini, e quindi sanzionarli severamente, tante cose finirebbero perché in fondo con i buoni metodi si è compreso che nulla di positivo si ottiene e tutto permane così com’è.
Un’altra questione che ha bisogno di un’attenzione precauzionale sarebbe quell’angolo dove c’è un canale d’acqua adiacente all’ingresso della sala Padre Pio al convento dei frati cappuccini. Avevamo preso informazioni in merito e ci hanno risposto che c’era un contenzioso in corso su alcune competenze stradali. Ora, senza nulla togliere alla questione, ma se si provasse a metterlo in sicurezza, magari con delle barre che fungono da balaustra, in maniera tale da impedire che qualcuno rischi di cadere, com’è accaduto ieri sera e come è successo qualche tempo fa, forse si darebbe una condizione di prevenzione, in attesa della risoluzione del contenzioso.
Sono certo che l’amico Peppe Cardona, responsabile dell’ufficio tecnico provvederà celermente anche con l’ausilio del responsabile alla manutenzione Ninì Vicari. E che il sindaco, forse in questo momento preso da questioni molto delicate, saprà sollecitare l’indirizzo in questione. Anzi, ne sono più che sicuro!
GiLar (del Pueblo)