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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Ancora violenze ai danni della Polizia Penitenziaria dentro un carcere in Calabria Un detenuto straniero si è reso responsabile di una aggressione nei confronti di un appartenente al corpo di Polizia Penitenziaria, a renderlo noto il Vice-Coordinatore del Si.N.A.P.Pe Cristina Busà

Ancora violenze ai danni della Polizia Penitenziaria dentro un carcere in Calabria Un detenuto straniero si è reso responsabile di una aggressione nei confronti di un appartenente al corpo di Polizia Penitenziaria, a renderlo noto il Vice-Coordinatore del Si.N.A.P.Pe Cristina Busà

Nel pomeriggio di oggi si è consumata l’ennesima violenza ai danni della polizia
penitenziaria, questa volta è successo nel penitenziario di Vibo Valenza.
Un detenuto straniero si è reso responsabile di una aggressione nei confronti di un
appartenente al corpo di Polizia Penitenziaria, a renderlo noto il Vice-Coordinatore del
Si.N.A.P.Pe Cristina BUSA’, la quale riferisce che lo stesso detenuto si è più volte reso
responsabile, anche in altri penitenziari, di comportamenti litigiosi nei confronti dei Poliziotti
penitenziari.
Il poliziotto in servizio all’interno di una sezione detentiva è stato colpito al capo,
presumibilmente da una bomboletta di gas lanciata nella sua direzione, rendendo necessario il
ricorso alle cure del pronto soccorso cittadino.
Non esistono motivazioni all’origine di questo gesto; la costante assenza di misure e
strutture idonee ad accogliere detenuti problematici e facinorosi, l’atavica carenza di personale e
il sovraffollamento espongono la Polizia penitenziaria a continui atti di violenza
Più volte il SiNAPPe ha segnalato su tutto il territorio Nazionale, una lunga lista di
aggressioni che si sono susseguite e che il personale di Polizia penitenziaria ha subito, tutte
conseguenza di una gestione fallimentare di detenuti con problematiche psichiatriche che non è
idonea a sostituire le cure mediche di cui necessitano e che portano alla luce tutte le criticità del
sistema penitenziario.
Situazioni come queste non dovrebbero accadere, ma purtroppo sono in continuo aumento.
Questi accadimenti fanno sì che ad aumentare siano solo i timori e la paura di essere
aggrediti ancora una volta, accrescendo il senso di abbandono.
Il SiNAPPe esprime tutta la sua solidarietà al collega aggredito e chiede un reale e urgente
intervento dell’Amministrazione.
Il Vice-Coordinatore SiNAPPe
Cristina BUSA