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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 SETTEMBRE 2024

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Animali utilizzati in film pornografici Questa la denuncia di Aidaa

Animali utilizzati in film pornografici Questa la denuncia di Aidaa
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In apparenza sembrano dei semplici annunci di persone che cercano ed offrono
cani attraverso i siti specializzati in annunci gratuiti sugli animali presenti
in rete. In realtà nascondono l’orrore dell’utilizzo di cani (ed altri animali)
per film pornografici, con il sospetto che in alcuni di questi film siano
presenti anche minorenni costretti a girare scene di sesso integrale con questi
cani quasi tutti di grossa taglia. A gestire le operazioni ci sarebbero alcuni
personaggi residenti in Puglia, Toscana e Lazio già noti alle forze dell’ordine
per azioni di sfruttamento di animali a fine di lucro e in passato dediti al
traffico illegale di cani verso il nord Italia e verso la Germania con il
sospetto che questi cani possano anche essere stati usati per combattimenti nel
milanese o diretti ai laboratori di vivisezione in Germania. A Milano, Parma e
Cremona invece ci sarebbero le basi operative che con l’ausilio di alcune “volontarie”
compiacenti ricevono questi cani, li microchippano e poi li affittano per orge
ed incontri sessuali tra adulti consenzienti e per girare filmini amatoriali le
cui riprese avvengono in luoghi appartati all’aperto nelle campagne della bassa
Lombardia o in case private e club del milanese e del cremonese. Tutto questo
per la legge italiana non è reato se non fosse che vi è il forte sospetto che
in alcuni casi potrebbero esservi dei minori coinvolti in riprese di sesso
orale e completo con i cani e altri animali non si sa se con o senza il loro
consenso. Domani AIDAA presenterà un esposto alle procure interessante a questo
ennesimo giro di Zoorestia che da quanto appurato vede un giro di oltre 130
cani tutti di grossa taglia (tranne alcuni bassotti) il cui costo di affitto si
aggira attorno ai 300 euro per prestazione e ai 400/660 euro per scene in film
erotici o pornografici amatoriali o professionali che vengono poi caricati sui
siti internet e venduti a caro prezzo ai depravati amanti del genere. Complessivamente
si calcola che questo giro di “prostituzione canina” possa fruttare ai vari
livelli complessivamente dai 23 ai 25 milioni di euro l’anno, tenuto conto del
fatto che solamente in Italia esistono circa 200.000 siti porno e tre chat erotiche
dedicate completamente agli amanti della zoorestia.