Annullamento verifica Cardiochirurgia universitaria Nesci e Parentela (M5S): "Via Scura e Urbani, Oliverio impugni"
«Il governatore della Calabria impugni il decreto illegittimo con cui i commissari alla sanità regionale hanno annullato la verifica delle condizioni della Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro, da cui era emersa la mancanza dei requisiti obbligatori e scaturita la proposta di sospensione delle attività da parte dell’Asp di Catanzaro, al fine di risolvere le gravissime criticità riscontrate. Mario Oliverio deve agire per la legalità, la tutela della salute dei pazienti e il buon operato dei dirigenti regionali interessati». Lo dichiarano i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, a seguito del decreto adottato ieri dal commissario Massimo Scura e dal sub-commissario Andrea Urbani. «Oliverio – proseguono i due deputati 5 stelle – deve impugnare il provvedimento in questione, che è un abuso enorme in quanto Scura e Urbani non avevano il potere di cancellare la verifica in argomento, effettuata secondo legge e per nulla in contrasto con il piano di rientro». «Adesso – anticipano gli esponenti 5 stelle, che hanno esposto il caso alla Procura di Catanzaro, tra l’altro evidenziando false dichiarazioni del commissario del policlinico universitario, Antonio Belcastro – il problema dei requisiti della Cardiochirurgia di Catanzaro si sposta a Roma e sui tavoli della magistratura penale. Al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, abbiamo già chiesto l’immediata rimozione di Scura e Urbani, che hanno annullato atti indispensabili a tutelare la salute dei pazienti e hanno invece chiuso gli occhi su abusi certificati o manifesti, come la nomina illegittima di Santo Gioffrè alla guida dell’Asp di Reggio Calabria e l’assegnazione di servizi aggiuntivi a Kpmg, avvenuta in violazione del codice degli appalti». I due parlamentari 5 stelle hanno inoltre chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, «perché – spiegano – non è più possibile che il Ministero sia complice delle violazioni di Scura e Urbani, evidentemente sicuri di essere ben protetti dalla politica». «Abbiamo trasmesso un dossier completo – concludono Nesci e Parentela – anche al Csm, al ministro dell’Università, Stefania Giannini, e alla Conferenza dei rettori. Al di là delle continue mistificazioni di pezzi di potere politico e mediatico, è certo che la Cardiochirurgia universitaria non ha i requisiti di legge, come non li aveva all’epoca delle morti denunciate dall’ex primario, Attilio Renzulli, sui cui esposti fu messa una pietra tombale».
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Oggetto: Cardiochirurgia del policlinico universitario di Catanzaro, gravissimi abusi della struttura commissariale per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale, esposto e richiesta di interventi specifici.
Con una nota di sintesi, ieri abbiamo trasmesso il verbale della commissione dell’Asp di Crotone per l’accreditamento (CAA), relativo a recente verifica dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi dell’unità operativa di Cardiochirurgia dell’azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro, “Mater Domini”.
Nella medesima nota – riassumendo la perdurante e plateale illegalità nella gestione della sanità calabrese, nonostante la retorica politica successiva alla morte, nel 2007, dei minori Federica Monteleone, Flavio Scutellà ed Eva Ruscio – abbiamo rappresentato l’urgenza di interventi concreti, a fronte delle gravi carenze riscontrate nella suddetta Cardiochirurgia, in cui mancano, tra l’altro, la seconda sala operatoria, la terapia intensiva dedicata, il numero minimo di legge di interventi e infermieri, il programma di controllo della legionellosi e i relativi risultati, assieme a ulteriori elementi indispensabili e obbligatori. Abbiamo precisato, dunque, d’aver coinvolto «tutta una serie di destinatari, istituzionali, morali e civili, al fine di evitare che la verità pura venga seppellita dalla menzogna assoluta, che le istituzioni direttamente coinvolte arretrino rispetto ai doveri d’ufficio e, per ultimo, che prevalgano interessi di gruppi di potere rispetto alla doverosa tutela della salute».
Sorprendentemente, con il DCA n. 21/2016, adottato proprio ieri, come da notizie di stampa, i commissari Massimo per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario della Calabria ha annullato – rectius, revocato – l’intera procedura di verifica dei requisiti della summenzionata Cardiochirurgia, abusando in maniera abnorme del potere – previsto al punto n. 13 della deliberazione di nomina del commissario e del sub-commissario ad acta – di rimuovere «ai sensi di quanto previsto dall’art. 2 comma 80 della legge n. 91 del 2009, dei provvedimenti, anche legislativi, adottati dagli organi regionali e i provvedimenti aziendali che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro e dei successivi Programmi operativi, nonché in contrasto con la normativa vigente e con i pareri e le valutazioni espressi dai Tavoli tecnici di verifica e dai Ministeri affiancanti».
La riferita procedura di verifica dei requisiti non era – né è in sé – «in contrasto con la normativa vigente», in quanto adottata nel pieno rispetto delle funzioni delle strutture regionali di competenza e delle fonti normative di riferimento: la L. R. n. 24/2008, del DCA n. 28/2010 e della L. R. n. 19/2009.
Vi è di più, la procedura in questione, avviata lo scorso 5 agosto dal dipartimento regionale per la tutela della salute e mai contestata, sino a conclusione, dall’Asp di Catanzaro e dall’azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini”, doveva essere attivata d’obbligo in seguito alle segnalazioni dell’allora primario della Cardiochirurgia di cui si tratta, prof. Attilio Renzulli, che con nota del 5 febbraio 2013, indirizzata anche al dipartimento regionale di competenza, rappresentò una casistica di infezioni e decessi, in una situazione di grave rischio per la mancanza di terapia intensiva dedicata nel reparto. Lo stesso Renzulli ne ribadì i contenuti con esposto di natura penale del 24 maggio 2013.
In quanto al succitato DCA n. 21/2016, si precisa che l’esercizio dei poteri di cui al punto n. 13 della deliberazione di nomina della struttura commissariale per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale non ha avuto luogo, malgrado esplicita diffida del deputato Nesci risalente al luglio 2015, in occasione della nomina illegittima del dott. Santo Gioffrè a commissario dell’Asp di Reggio Calabria, revocata dall’Autorità nazionale anticorruzione, cui il Tar del Lazio ha già dato ragione innanzi alla richiesta di sospensiva da parte del Gioffrè. Né l’esercizio dei medesimi poteri ha avuto luogo in merito all’assegnazione di servizi aggiuntivi al revisore contabile Kpmg, con atto del 25 settembre u. s. del dirigente generale del dipartimento regionale per la tutela della salute, prof. Riccardo Fatarella, avvenuta in violazione della normativa sugli appalti pubblici. In tali casi il commissario e il sub-commissario ad acta, ing. Massimo Scura e dott Andrea Urbani, non hanno inteso decretare alcun annullamento/revoca.
Da oltre un anno, i parlamentari calabresi del Movimento 5 stelle hanno posto il caso della mancanza di terapia intensiva dedicata nella Cardiochirurgia del policlinico universitario di Catanzaro, verificandone l’assoluta mancanza con un’ispezione dei deputati Nesci e Parentela del 13 luglio u.s., a seguito della quale il dipartimento regionale per la tutela della salute è stato sollecitato a procedere per la verifica del possesso dei requisiti previsti dalle norme.
Lo stesso dipartimento ha incaricato la CAA competente di Crotone di verificare il possesso dei requisiti, con notificazione, per conoscenza, ai commissari/ddgg dell’Asp di Crotone e di Catanzaro, che nulla hanno eccepito in merito alla procedura. La CAA di Crotone ha iniziato la verifica e, per tutta la sua durata, il dg dell’azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” (cui fa capo l’unità operativa in verifica) nulla ha eccepito sulla titolarità e legittimità della commissione verificante.
A verbale redatto e a provvedimenti adottati dal dg Asp di Catanzaro (con delibera n. 72/2016 del 5 febbraio u.s.), il suddetto commissario Scura, senza averne titolo, ha convocato una riunione tra dg del dipartimento, dg dell’Asp di Catanzaro e presidente della CAA di Crotone, dichiarando alla stampa l’illegittimità della procedura e contestando la bontà del verbale redatto dalla CAA. Lo stesso commissario Scura ha contestualmente asserito che «non c’è scritto da nessuna parte che la cardiochirurgia debba avere letti di terapia intensiva separati», smentendo a parole le conclusioni verbalizzate dalla CAA.
Il commissario/dg dell’azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini”, dott. Antonio Belcastro – nominato dalla giunta regionale in violazione dell’articolo 9 della legge regionale 22/2010, che esclude dalla dirigenza regionale i responsabili di disavanzi – con il totale immobilismo, anche in hoc, della mentovata struttura commissariale, è il soggetto che in qualità di direttore generale ha rilasciato il 14.10.2015 una dichiarazione falsa e mendace con atto sostitutivo di notorietà, in relazione al possesso dei requisiti del reparto di cui si tratta, come figura a pagina 4 del verbale del 20 gennaio u. s. della CAA. La Procura destinataria verifichi e si determini.
Il commissario Scura e il sub-commissario Urbani, attraverso il gravissimo abuso commesso con il DCA n. 21/2016, stanno consentendo la prosecuzione dell’attività cardiochirurgica, nonostante le gravissime carenze già accertate dalla CAA di Crotone. O vogliamo credere che se avesse effettuato la verifica un’altra commissione avrebbe trovato tutto in regola?
Come attesta il succitato verbale, l’azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” ha ritardato di molto l’effettuazione della verifica, per cominciare, in tutta fretta e soltanto dopo la comunicazione della visita di verifica, a realizzare una terapia intensiva dedicata; proprio quella che, secondo il commissario Scura, non c’e’ scritto da alcuna parte che debba esistere.
Alla luce di quanto esposto:
- al presidente del Consiglio, dott. Matteo Renzi, si chiede, per il governo, l’immediata rimozione dell’ing. Scura e del dott. Urbani dall’incarico, rispettivamente, di commissario e sub-commissario per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale;
- al governatore regionale, on .Mario Oliverio, che per la Regione Calabria impugni il DCA n. 21/2016 a difesa, innanzitutto, della tutela della salute dei cittadini nonché delle prerogative degli organismi regionali e del corretto e legittimo operato dei dirigenti regionali prof. Fatarella e dott. Perri;
- alla Procura della Repubblica di Catanzaro di ricevere la presente nota come integrazione dell’esposto, già inviato, sulla vicenda della Cardiochirurgia universitaria di cui si tratta, ribadendo la richiesta – a suo tempo avanzata – di essere informati dell’esito delle indagini.
Coi migliori saluti.
Roma, 10 febbraio 2016
Dalila Nesci e Paolo Parentela
Deputati della Repubblica