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Annunziata, la chirurgia “Falcone” fa scuola

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Il Reparto di Chirurgia Falcone dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, diretto dal dr Antonio Perri, fa scuola.
Come preannunciato già qualche tempo fa, sono infatti iniziate le attività di formazione dei chirurghi provenienti da altri presidi, nell’ambito del progetto promosso dall’ ACOI l’ Associazione Chirurghi Ospedalieri Italia, che ha come obiettivo la diffusione della metodica chirurgica meno invasiva per il paziente e ad elevata sicurezza.
L’Hub di Cosenza è ufficialmente Centro Trainer per lo sviluppo della chirurgia mininvasiva laparoscopica, nella terapia chirurgica dei tumori del colon, entrando così a far parte dei 9 centri individuati dalla società scientifica maggiormente rappresentativa in Italia, al termine di una selezione che ha valutato l’attività chirurgica, in questo settore, di vari ospedali italiani.
Unico in Calabria, il reparto di Chirurgia dell’AO di Cosenza, già da diversi anni pratica questa tecnica chirurgica: nell’ultimo quinquennio dall’equipe guidata dal dr Antonio Perri – vice dr Piero Covello, sono stati eseguiti mediamente 150 interventi all’annosul colon-retto di circa la metà con tecnica laparoscopica.
Il riconoscimento che inaugura ufficialmente all’AO un nuovo corso per la chirurgia Falcone, “è il coronamento del lavoro e dell’impegno – hanno dichiarato i dr Perri e Covello – che già da anni stiamo portando avanti all’Annunziata, con risultati che oggi sono per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione e che ci ripagano dell’ impegno profuso nella pratica e nello sviluppo di una tecnica riconosciuta oggi come gold standard nella chirurgia oncologica del colon, di grande vantaggio per i pazienti ma certamente non facile nell’apprendimento e nell’esecuzione da parte dei chirurghi.”
Il Direttore Generale, Achille Gentile nel sottolineare “l’importanza di un centro chirurgico che è riferimento regionale e nazionale, nella formazione chirurgica e nella cura delle patologie, in particolare quelle oncologiche” ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dall’equipe guidata dal dr Perri “che contribuirà a contrastare il fenomeno della migrazione sanitaria”.