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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 15 GENNAIO 2025

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Anoia e gli Sturzo, un legame familiare e politico Nel centenario dalla fondazione del Partito Popolare Italiano ad Anoia è viva la memoria di Guglielmo Sturzo, sindaco e nipote diretto di don Luigi

Anoia e gli Sturzo, un legame familiare e politico Nel centenario dalla fondazione del Partito Popolare Italiano ad Anoia è viva la memoria di Guglielmo Sturzo, sindaco e nipote diretto di don Luigi
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di Giuseppe Campisi

Anoia (RC) – La storia dell’antifascismo italiano ha attecchito le sue radici anche nel piccolo centro pianigiano grazie all’intreccio, curioso e fortuito, che lega il nome della città di Anoia alle vicende note ai più della figura di don Luigi Sturzo, sacerdote e politico, fondatore del moderatismo cattolico e precursore di quel partito nazional-popolare che poi diverrà la Democrazia Cristiana. E’ grazie all’impegno di Guglielmo Sturzo – nipote del sacerdote e figlio del fratello Francesco – che sposando Maria Tramontana e trasferendosi ad Anoia da Caltagirone, città di origine degli Sturzo, seppur per un breve periodo, che anche in Calabria arrivò la ventata del rinnovamento politico derivante dalla famosa chiamata “ai liberi e forti” del gennaio 1919 quale appello agli uomini di buona volontà per l’apertura di una stagione nuova che lasciasse alle spalle le rovine della prima grande guerra mirando al coinvolgimento universale su ideali sociali di “giustizia e libertà”. Guglielmo Sturzo – che proprio ad Anoia visse negli anni dal 1944 al 1946 – lasciò un’impronta importante quale precursore di un certo modo di intendere la vita e la politica del bene comune grazie anche alla notevole influenza del pensiero politico dello zio ed alla sinergia con sacerdoti veramente attenti ai bisogni del popolo come don Cananzi, parroco dell’epoca, con cui proficuamente collaborò. Un cognome assai scomodo, quello degli Sturzo in periodo fascista, portato però con dignità e rispetto verso le istituzioni che lo vollero sindaco della città proprio nel biennio 1944-46 periodo di impulsi e di avvio di cambiamenti notevolissimi in Italia. A cent’anni dalla fondazione del Partito Popolare Italiano avvenuta appunto nel 1919 Anoia, tra i primi paesi della Calabria e del meridione, ha potuto quindi sperimentare, seppur indirettamente, l’opera di rinnovamento nelle idee dell’illuminato sacerdote siciliano attraverso l’azione pregnante e significativa del nipote Guglielmo  – per come approfondito da un certosino lavoro dello studioso Fabio Martino attraverso un corposo elaborato incentrato su questa figura affatto minoritaria del casato sturziano – che sulla scorta dell’insegnamento dello zio impegnato “alla vocazione di portare Dio nella politica” si è dedicato anch’egli ad attuare, in quota parte, verso i suoi cittadini, i principi della dottrina sociale della Chiesa per risollevare le sorti di un popolo afflitto dalla crudeltà della guerra e duramente messo alla prova dalla tirannia del ventennio fascista.