Anoia, riapertura della Chiesa di San Nicola, il contributo dei tecnici Fondamentali sono stati gli architetti Rocco Giuseppe Bellantoni e Giuseppina Irma Tripepi, i quali hanno redatto e guidato il progetto di restauro con grande sensibilità, offrendo gratuitamente il loro lavoro
redazione | Il 09, Gen 2025
Nel mese di dicembre, la comunità di Anoia, in provincia di Reggio Calabria,
ha celebrato un evento di grande rilevanza per ricordare il Primo Intervento di
Recupero e Risanamento Conservativo della storica Chiesa San Nicola.
Questo momento non rappresenta solo un traguardo nella conservazione di
un patrimonio architettonico, ma una vera e propria rinascita culturale e
spirituale per la comunità. Fondamentali sono stati gli architetti Rocco
Giuseppe Bellantoni e Giuseppina Irma Tripepi, i quali hanno redatto e
guidato il progetto di restauro con grande sensibilità, offrendo gratuitamente il
loro lavoro, desiderosi di conservare la storia e l'identità locale. Un gesto che
sottolinea non solo la loro professionalità, ma anche un profondo
attaccamento alle radici culturali del luogo.
La storia di questo restauro iniziò nel 1987, con la nascita del Comitato Pro
Chiesa San Nicola, presieduto dal rag. Pasquale Bellantone. Il comitato,
composto dagli architetti e dai cittadini (Maria Carmela Bianchino, Silvia
Bianchino, Rocco Bruno, Domenico De Felice, Attilio De Marzo, Antonia
Maria Fringuello, Maria Antonia Gallo, Giuseppe Mario Gallo, Lucantonio
Migliorini, Osvaldo Priolo, Mario Quaranta, Natalina Quaranta e Domenico
Sarleti) appassionati e desiderosi di preservare il patrimonio storico di Anoia,
ha avuto l’obiettivo di raccogliere fondi e sensibilizzare la comunità riguardo
l’importanza di mantenere viva la memoria storica del luogo. Il restauro della
Chiesa di San Nicola non è stato solo un progetto di recupero, ma un’azione
collettiva mirata a rinnovare un simbolo di fede e di appartenenza per gli
anoiani.
Il progetto ha superato con successo tutte le verifiche burocratiche
preliminari, un passo fondamentale che ha consentito di avviare l’intervento
edilizio in tempi relativamente brevi.
La realizzazione dei lavori è stata affidata all’Impresa Provenzano Gaetano di
Cerisano (CS), nota per la sua capacità di lavorare con materiali tradizionali e
tecniche rispettose della storia architettonica. L’intervento ha garantito un
restauro che, non solo ha ripristinato la bellezza della Chiesa, ma ha anche
preservato gli elementi storici e artistici che la caratterizzavano, basta
ricordare l’Altare Maggiore in marmo sovrastato da due angeli in gesso,
opera dello scultore Vincenzo Jerace; la statua lignea di San Francesco di
Paola (autore ignoto), di pregevole fattura proveniente dall’antico Convento
dei Padri Minimi (Paolotti) distrutto dal terremoto del 1783; le statue lignee
della Madonna del Carmine, opera ottocentesca attribuita a Francesco
Morano di Polistena e quella di San Nicola, realizzata da Fortunato Morano
nel 1802.
Un’altra nota positiva di questo progetto è stata la straordinaria mobilitazione
della comunità: i fedeli anoiani hanno risposto con grande generosità, il loro
contributo economico ha permesso di coprire i costi dell’iniziale recupero.
Questo forte senso di comunità ha riunito le persone attorno a un obiettivo
comune, cementando legami e rinvigorendo il senso di appartenenza a un
territorio ricco di storia.
Oggi, dopo gli iniziali interventi di recupero e risanamento voluti dal popolo e
altri successivi, il restauro è stato completato e la Chiesa risplende di nuova
vita, pronta ad accogliere i fedeli e a raccontare memorie di generazioni
passate. La Chiesa di San Nicola non è solo un luogo di culto, ma un
monumento vivente delle vicende di Anoia, è uno stimolo per le nuove
generazioni a continuare a nutrire il legame con la loro storia e le loro
tradizioni. A ricordo di questi iniziali e più importanti lavori, è
stata svelata una targa alla presenza del Vescovo S.E. mons. Giuseppe
Alberti e del parroco don Giuseppe Calimera.