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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 02 DICEMBRE 2024

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Antonio Scalzo: “Tutelare il futuro dei lavoratori Infocontact” "L’obiettivo è quello di aprire un vero e proprio tavolo di crisi per sottrarre alla scure del licenziamento ben 1800 lavoratori, professionisti specializzati, il cui patrimonio di competenza ed esperienza è una risorsa per la Calabria"

Antonio Scalzo: “Tutelare il futuro dei lavoratori Infocontact” "L’obiettivo è quello di aprire un vero e proprio tavolo di crisi per sottrarre alla scure del licenziamento ben 1800 lavoratori, professionisti specializzati, il cui patrimonio di competenza ed esperienza è una risorsa per la Calabria"
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Il futuro lavorativo dei dipendenti di Infocontact (azienda leader nel settore delle telecomunicazioni), va strenuamente tutelato e difeso dai paventati tagli annunciati e da scellerate misure di ridimensionamento assolutamente inaccettabili in una realtà produttiva già profondamente debole come quella calabrese. Per queste ragioni, unitamente al presidente Oliverio, abbiamo immediatamente interessato della gravissima vicenda, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti che ci ha assicurato un incontro a breve a Roma”.

E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo che sottolinea: “L’obiettivo è quello di aprire un vero e proprio tavolo di crisi per sottrarre alla scure del licenziamento ben 1800 lavoratori, professionisti specializzati, il cui patrimonio di competenza ed esperienza è una risorsa per la Calabria. Siamo al fianco di questi lavoratori che hanno dimostrato sul campo impegno, tenacia e capacità di stare al passo con le sfide dell’innovazione in un’epoca segnata da una crisi strutturale. In questo settore, come in tutti gli altri ambiti – prosegue Scalzo – è necessario combattere ogni tentativo di speculazione economica a danno dei dipendenti così come quelle operazioni di mercato che mettano a repentaglio posizioni lavorative. Anche su questo fronte – conclude il presidente del Consiglio – saremo vigili ed irremovibili perché le politiche dei gruppi e gli accordi economici non siano assunti in sfregio ai diritti dei lavoratori”.