Applausi a Napolitano, fischi a Letta
redazione | Il 01, Set 2010
Fischi e insulti per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Buttiglione. Nessuna passerella per Napolitano e la moglie Clio. Tra i più applauditi Tarantino e Verdone. Singolare protesta dei poliziotti del Cois
Applausi a Napolitano, fischi a Letta su il sipario con il caos in passerella
Fischi e insulti per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Buttiglione. Nessuna passerella per Napolitano e la moglie Clio. Tra i più applauditi Tarantino e Verdone. Singolare protesta dei poliziotti del Coisp
VENEZIA – Fuori, in passerella, le bordate di fischi a Gianni Letta. Dentro, in Sala Grande, la standing ovation – sentita, commossa – al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E’ chiusa in questi due estremi, la cerimonia di apertura di questa Mostra numero 67. Animata anche, prima dell’avvio ufficiale, dalla protesta sul red carpet del sindacato di polizia Coisp contro i tagli del governo: per attirare l’attenzione sui problemi della categoria, vengono piazzate sul tappeto rosso ben quindici sagome a grandezza naturale di “sbirri”, trafitti a sangue da un pugnale tridimensionale (FOTO 1). Sembra quasi una messa in scena per un film di Tarantino…
Insomma, come altre volte è accaduto, la politica, qui al festival, diventa protagonista. Nel bene e nel male. Di lotta o di governo. La cosa certa è che il cinema, e i suoi luoghi, non possono chiamarsi fuori dal mondo e dai suoi problemi reali.
Istituzioni. Assente, come è noto, il ministro della Cultura Sandro Bondi, tocca a Gianni Letta prendersi, all’esterno del Palazzo del cinema, la scarica di fischi, le urla “vattene a casa” da parte del pubblico accalcato contro le transenne. Certo, la contestazione dura poco: però è notevole. Qualche “buuu” anche per il vicepresidente della Camera Rocco Buttiglione. Napolitano invece, per rimarcare il carattere privato della sua trasferta veneziana, evita la passerella: arriva alla Darsena dell’hotel Excelsior insieme alla signora Clio intorno alle 18.40 e in macchina percorre i pochi metri che lo separano dalla Sala Grande. Entra e si siede accanto a Buttiglione, che dall’altro lato ha il regista di Black Swan Darren Aronofsky e la stella della serata Natalie Portman. Anche loro, il cineasta e la diva, scattano in piedi quando la platea scoppia in un grande applauso rivolto al capo dello Stato.
Applausometro. Al di là di Napolitano, in sala l’ovazione più calorosa è per il maestro Armando Trovajoli, che riceve un premio assegnato dal ministero della Cultura (cosa che rende l’assenza di Bondi ancora più strana) ma consegnato da Gianni Letta. Sul red carpet, invece, i più amati – oltre al cast di Black Swan capitanato dalla Portman – sono Quentin Tarantino, Carlo Verdone, Lino Banfi, Valerio Mastrandrea. A sottolineare il carattere particolarmente “italiano” di questa edizione di Mostra.
Look femminili. Avvolta in un abito nero e bianco, disegnato per lei da Alberta Ferretti, la madrina Isabella Ragonese è romantica è vaporosa: la mise si intona al suo discorso di presentazione alla cerimonia, in cui tra l’altro cita la “leggerezza” di Italo Calvino. Scelta sbagliata, invece, quella di Manuela Arcuri e Simona Ventura: i loro vestiti neri con scollatura posteriore e cucitura grossa d’argento sono belli, ma praticamente gemelli. Cosa che le signore, sul red carpet, detestano. Leggiadra Violante Placido in tulle rosa; regale come sempre Afef in una mise color carne con pailettes bronzo sul davanti; Barbara Bouchet sfida le superstizioni e si presenta in lilla e viola; Carla Fracci non rinuncia alla solita tunica bianca; Jasmine Trinca sfida il buonsenso con un abito a righe orizzontali tipo marinaio. E poi lei, la diva Natalie: sceglie il rosso rubino un po’ in stile impero, e se la cava benissimo anche grazie alla luce che emana il suo volto.
Look maschili. Tra gli uomini, il pugno nell’occhio è quello del regista – nonché membro della giuria – Luca Guadagnino, con giacca rosa-evidenziatore che è un pugno nell’occhio. Napolitano è in classica divisa presidenziale, con cravatta rossa, ma non in smoking: e così anche gli uomini della istituzioni locali, a partire dal sindaco Giorgio Orsoni, si adeguano. E per rispetto evitano l’abito da gran sera. E’ questa l’annotazione: poi le luci in Sala Grande si spengono, e la Mostra comincia sul serio.