Arillotta (Udc), Falcomatà ha vinto, e ha perso il CentroDestra: l’unico dato vero mi pare questo La sconfitta è tanto grande da lasciare senza parole: non è una sconfitta, ma una catastrofe
Falcomatà ha vinto, e ha perso il CentroDestra: l’unico dato vero mi pare questo.
La sconfitta è tanto grande da lasciare senza parole: non è una sconfitta, ma una catastrofe. Di chi la colpa? Di chi la responsabilità? Di tutti, di chi ha fatto, e di chi non ha fatto, di chi ha detto che avrebbe pensato a tutto lui, e di chi lo ha lasciato fare. Tutti abbiamo sottovalutato il confronto con un voto, un consenso, che abbiamo dato per acquisito di per sé, per principio, a prescindere.
Quale progetto il CentroDestra ha proposto alla Città? Solo Minicuci e pochi altri candidati hanno tirato fuori un minimo di visione, senza che in alcun luogo se ne parlasse o discutesse, o fosse oggetto del benché minimo confronto. Confronto con la gente, con quel popolo che alla fine ha deciso da solo, e ha deciso per dare a Falcomatà una seconda chance.
Anche prima, nella fase preparatoria, quando il CentroDestra sfogliava le margherite senza che si riuscisse a realizzare tra i rappresentanti ufficiali dei partiti neanche una riunione, ci si è dimenticati del Popolo, non di quello che affolla le segreterie politiche, per quanto numeroso, come si è visto insufficiente, ma quello che vive ogni giorno il bisogno di servizi, di prosperità, di sviluppo, di certezze, di serenità.
Ma tanto è! Il Futuro? Ricominciare a fare politica sul territorio, ed essere presenti non sui social o sui giornali, ma tra la gente. La prima proposta? La ricostituzione delle Circoscrizioni e la realizzazione di un ancora più diffuso decentramento politico e amministrativo. Questa campagna elettorale ha coinvolto la Città, e si è risvegliata la passione per la politica, vuoi per la presenza delle liste civiche, vuoi per l’introduzione di temi di livello generale. È un fatto estremamente positivo, un patrimonio che non va disperso, giacché è prioritario compito delle forze politiche e delle Istituzioni coltivare l’interesse del Popolo per il governo della Cosa Pubblica e per la Democrazia.
L’UdC non è oggi presente in Consiglio comunale, perché tra i suoi candidati, che si sono spesi in diverse liste civiche a sostegno di Minicuci, per senso di partito o anche di amicizia e dovere civico, e che tutti indistintamente l’Udc ringrazia, nessuno ha centrato l’obiettivo, in un caso per solo una manciata di voti, forse pochi, anche miseri, ma buoni e puliti.
Torno sulla questione della lista solo per ribadire che i motivi della mancata presentazione sono quelli che ho già reso pubblici nei giorni passati. Vi è stato un grande lavorio da parte degli organi comunali e regionali del partito ai quali è ingeneroso rimproverare alcunché, specie da parte di chi, avrebbe avuto il dovere politico e morale di promuovere il raggiungimento di tale obiettivo, ed invece ha abbandonato improvvisamente e tardivamente, per manovre di piccolo cabotaggio, la partita (se mai l’ha realmente iniziata), giocandone una propria.
A ciò ha certamente concorso gli interventi, o acquisitivi o impeditivi, nei confronti di autorevoli disponibilità che l’Udc aveva non senza fatica ottenuto in zona Cesarini, ma, come ho già detto, si sbagliava tutti nel ritenere acquisita la vittoria, per cui il problema era quello di regolare gli equilibri futuri all’interno del CentroDestra sia a livello locale che a livello regionale. Un grave errore, un peccato di superbia che il CentroDestra reggino sconterà per molto tempo.
C’è in giro chi ancora non ha compreso che i numeri regolano la rappresentanza democratica, ma la Politica è un’altra cosa: Aldo Moro, nella DC, era il leader della corrente più piccola, intorno al 5% nei tempi migliori, eppure, con una rappresentanza così esigua, ha determinato la politica della DC e del Paese. Una visione politica saldamente ancorata a ideali, principi e valori, che vuole tenersi lontana da interessi di clan o di bottega o di cordata e da rapporti inconfessabili, consente di operare anche senza presenze all’interno delle Istituzioni, ed è quello che l’Udc farà, insieme alle altre forze politiche, associazioni, raggruppamenti o rappresentanze che si richiamano alla comune matrice democratico-cristiana.
Non posso concludere senza rivolgere al Sindaco rieletto ed alla rinnovata Amministrazione gli auguri di buon lavoro da parte dell’Udc. Il giudizio da me espresso, a nome dell’UdC, nei confronti della passata Amministrazione è stato molto severo e negativo. Ciò non toglie che prendere atto del risultato spinge anche ad assicurare il contributo del Partito, dalla sua posizione politica, all’attività della futura Amministrazione per il conseguimento di obiettivi utili alla Collettività.
Un particolare ringraziamento va Antonino Minicuci per la sua disponibilità e per il suo impegno. Minicuci sarebbe stato un Buon Sindaco per Reggio. Anche durante la campagna elettorale, con modi forse non compresi o sicuramente strumentalizzati e fraintesi, ha voluto esporre punti programmatici di estrema rilevanza, e che potranno costituire il nucleo di una proposta di governo della Città. È per questo che la sua presenza in Consiglio è importante, e l’Udc spera vivamente che voglia e possa raccogliere questo auspicio.