Armi Siria: studenti in piazza a Gioia Tauro contro l’arrivo delle navi
redazione | Il 25, Gen 2014
Manifestazione per le strade della città: “Investite sul nostro futuro”
di MARIA TERESA BAGALA’
Armi Siria: studenti in piazza a Gioia Tauro contro l’arrivo delle navi
Manifestazione per le strade della città: “Investite sul nostro futuro”
di Maria Teresa Bagalà
Neppure il maltempo è riuscito a fermare la manifestazione che si è tenuta questa mattina a Gioia Tauro per protestare contro l’arrivo della nave, contenente le armi chimiche provenienti dalla Siria, nel porto della città. Sicuramente si sperava in una presenza ancora più numerosa da parte della popolazione, non solo di Gioia Tauro ma anche degli altri centri vicini, tuttavia in molti hanno ugualmente voluto aderire oggi all’iniziativa sfidando la pioggia che ha causato un inevitabile cambiamento di programma. Contrariamente, infatti, a quanto si era detto nei giorni scorsi, nonostante a Piazza dell’ Incontro fosse ormai tutto pronto, ci si è dovuti spostare presso la Galleria del Centro. Qui tutte le associazioni e gli altri partecipanti, capitanati dal Consigliere Provinciale Rocco Sciarrone, che è stato il promotore dello sciopero con il Movimento Socialpopolare da lui fondato, si sono riuniti. Tanti i giovani e le scolaresche presenti, provenienti anche da altri paesi vicini, che hanno più volte urlato in maniera decisa lo slogan: “No alle armi chimiche, Si alla vita!”. Sono stati proprio questi giovani ad aprire il corteo con uno striscione con su scritto: “No alle decisioni prese dall’alto. Gioia Tauro dice basta”. Alcuni di loro, in segno di protesta, hanno indossato una mascherina. Presente pure una delegazione di Reggio Calabria. Anche il Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa non è voluto mancare all’appuntamento, dimostrandosi ancora una volta molto vicino in questi giorni ai sindaci ed ai cittadini della Piana di Gioia Tauro. Egli durante il suo intervento ha voluto ribadire il suo NO incondizionato per quanto riguarda il trasbordo delle armi siriane. Ha criticato il Governo Letta per come sta affrontando la questione ed ha parlato delle azioni che la Provincia ha in programma. Infine si è rivolto ai manifestanti, chiedendo loro di andare avanti, ma sempre in maniera civile.
Oltre a quello di Raffa, ci sono stati altri interventi da parte delle Associazioni presenti alla manifestazione. In particolare menzioniamo quello del Segretario Regionale del Siap, un Sindacato di Polizia, Giuseppe Marino che si è rivolto ai cittadini chiedendo loro di protestare senza mai ricorrere alla violenza e quello di Carmela Centorrino, fondatrice del movimento “La Piana di Gioia Tauro ci mette la faccia”, che ha sottolineato il fatto che a causa dell’aumento dell’inquinamento siano aumentate le neoplasie nel nostro territorio, ed ha esternato la paura per il futuro per ciò che conseguirebbe dall’operazione di trasbordo delle armi chimiche. Appelli sentiti che hanno dimostrato come tutti siano contrari a questa operazione militare e come la paura e la disinformazione siano tante.
Per ultimo ha parlato il Consigliere Sciarrone, il quale ha informato la folla di aver chiesto al Presidente del Consiglio Provinciale Antonio Eroi, un consiglio che metta all’ordine del giorno proprio la questione dell’arrivo delle armi chimiche a Gioia Tauro.
Al termine di questi discorsi, il corteo è partito per sfilare per alcune vie centrali della città e si è sciolto a Piazza dell’ Incontro.
Tante le forze dell’ordine dispiegate, nonostante quella di stamattina sia stata una manifestazione pacifica, durante la quale non si sono registrati scontri.
Nota dolente dell’ iniziativa sono stati alcuni cori che si sono alzati contro il sindaco Bellofiore che era assente. Una polemica poca costruttiva in questo momento così particolare per Gioia Tauro e per l’intera Piana, e che va contro gli interessi stessi del territorio, dal momento che l’obiettivo sia delle istituzioni locali che dei cittadini (come del resto è stato anche più volte ribadito durante le riunioni dei 33 primi cittadini della Piana che si sono tenute in settimana) è lo stesso, e cioè che la nave dei veleni non arrivi nel porto.