­
Armi Siria, sindaci uniti nel dire no al trasbordo. Ieri l’assemblea a San Ferdinando | Approdo Calabria
Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Armi Siria, sindaci uniti nel dire no al trasbordo. Ieri l’assemblea a San Ferdinando

Armi Siria, sindaci uniti nel dire no al trasbordo. Ieri l’assemblea a San Ferdinando

| Il 21, Gen 2014

Durante la riunione si sono registrati momenti di tensione con gente che urlava vergogna

di MARIA TERESA BAGALA’

Armi Siria, sindaci uniti nel dire no al trasbordo. Ieri l’assemblea a San Ferdinando

Durante la riunione si sono registrati momenti di tensione con gente che urlava vergogna

 

di Maria Teresa Bagalà

 

 

GIOIA TAURO – E’ durata circa tre ore l’assemblea dei 33 Sindaci di Città degli Ulivi che si è tenuta lunedì pomeriggio presso l’ Aula Consiliare del Comune di San Ferdinando. Oltre a questi erano presenti: il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa; don Pino De Masi; il consigliere provinciale Rocco Sciarrone; il sindaco di Gerace Giuseppe Varacalli, l’ Assessore regionale trasporti Luigi Fedele ed altri. Tanti gli interventi che si sono susseguiti durante l’incontro e anche le contestazioni da parte del popolo che, stanco di dover subire passivamente tutto quello che succede nel nostro territorio, ha voluto fa sentire la sua voce, ma soprattutto la sua rabbia.

I vari sindaci che hanno preso parte alla discussione sono stati concordi nel ribadire il loro fermo e deciso NO al trasbordo delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro. Essi si sono detti preoccupati per la salute pubblica, in quanto sono convinti che non è stata detta tutta la verità sull’operazione. Inoltre, condannano chi sapeva di questa intenzione di portare nel nostro porto queste sostanza così pericolose ed ha taciuto. Si reputano indignati per il fatto che invece loro, che devono tutelare sulla salute e sicurezza dei cittadini, sono stati tenuti all’oscuro di tutto ed inoltre sono d’accordo sul fatto che anche il popolo ha diritto di sapere. I vari primi cittadini hanno poi voluto sottolineare come la Calabria ha sempre accettato le decisioni del Governo centrale senza mai creare problemi al Paese.
Una forte contestazione si è sollevata dal pubblico al momento dell’intervento del sindaco di Giffone Aristodemo Alvaro il quale, a differenza di tutti gli altri rappresentanti del popolo, ha affermato che l’assemblea non doveva essere strumentalizzata. Ha detto che quelli che arriveranno al porto sono sì prodotti nocivi, ma che non sono più bombe. Ha definito poi quella che si dovrebbe svolgere un’operazione di Intelligenze e che quindi i sindaci non dovevano essere informati di quello che stava accadendo. Egli poi ha aggiunto che la movimentazione che sarà eseguita è stata spiegata nei dettagli dal “Corriere della Sera” 30 giorni fa ed ha concluso il suo discorso con questa espressione: “Se questo è un momento per ricongiungerci io ci sono, ma se mi dite che avrebbero dovuto informarmi su operazioni di Intelligence io mi metto a ridere”.
Interessante l’intervento di Pino Romeo, Coordinatore del tavolo tecnico di Tutela Ambientale, il quale ha riportato la risposta avuta dalla Comunità Scientifica greca di Democritos la quale si è pronunciata affermando che, a causa delle ribellioni che ci sono state in Albania, queste sostanze siriane saranno neutralizzate nel mare vicino a Creta. Quello che verrà eseguito sarà un metodo ad idrolisi molto pericoloso e poi ha esposto, sempre secondo quanto detto dagli scienziati greci, i danni che ne deriverebbero. Romeo ha anche elencato alcune delle sostanze presenti nel carico che dovrebbe arrivare a Gioia Tauro, e tra queste ci sono sì quelle tossiche, ma ci sono anche alcuni gas mortali.
Egli poi ha accusato il Governo, con questo provvedimento, di non aver tenuto in considerazione le Leggi dello Stato, le quali vietano il transito nel territorio italiano di questo tipo di sostanze. Infine ha proposto ai sindaci di applicare il principio di precauzione, che prevede di chiedere in autotutela che passaggi di cui non si comprenda appieno la portata ed il contenuto, siano bloccati ed ha suggerito uno sciopero generale chiedendo ai vari primi cittadini presenti di coinvolgere anche le scolaresche.
Anche il sindaco di Gerace Varacalli, presente in rappresentanza dei sindaci della locride, ha voluto manifestare la propria posizione di opposizione ed ha proposto, oltre ad un documento unitario, anche una delibera alla quale aderiscano tutti i Consigli Comunali, Provinciali e Regionale della Calabria, chiedendo che in essa vengano inoltre inseriti i punti dell’intervento di Pino Romeo.
Il consigliere provinciale Sciarrone, anch’egli contrario al trasbordo, si è rivolto ai tre sindaci di Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno, che il 21 gennaio siederanno al tavolo a Roma con il premier Letta ed i ministri, affinché facciano sentire la loro disapprovazione convinta e non accettino alcun tipo di baratto. Cosa questa ribadita anche dai vari sindaci. Infine ha invitato tutti ad essere presenti allo sciopero indetto per sabato 25 gennaio.
Anche Nucera di Confindustria, presente all’ incontro, ha voluto far sapere la sua vicinanza ai sindaci, esprimendo il suo no. Un no motivato che tiene conto delle ricadute negative che una simile operazione potrebbe avere sul turismo. Dello stesso parere anche l’ Onorevole Giordano.
Il presidente della Provincia Raffa, appena ha preso la parola, si è rivolto al popolo, definendo la sua partecipazione e la sua indignazione, dimostrata in aula, come un’alta forma di democrazia. Lo invita però ad indignarsi anche per altro, di essere sempre protagonisti con rabbia. Egli ha poi voluto ribadire il fatto che anche l’ente da lui guidato è stata lasciato all’oscuro di tutto ed ha invitato i tre sindaci che saranno a Roma di esprimere il loro no convinto e di non accettare alcun tipo di scambio proposto.
Infine ha fatto sapere che verrà scritta una nota al governo con la quale si sarà fatta sapere la contrarietà del popolo e delle istituzioni locali riguardo il trasbordo delle armi chimiche.
L’ultimo ad intervenire è stato l’assessore regionale ai trasporti Fedele che ha voluto subito mettere in chiaro il fatto che anche il Presidente della giunta regionale non era stato avvertito dell’iniziativa e che solo dopo la telefonata di protesta che questi ha fatto è stato deciso l’incontro di Roma. Ha detto che il Governo ha sbagliato, che la gente vuole e deve sapere la verità. Le autorità locali avrebbero dovuto essere informate di quello che si stava decidendo. L’assessore però è stato fortemente contestato quando ha detto che bisogna avere la massima certezza, non dal punto di vista politico ma scientifico, che non ci sarà alcun pericolo per i cittadini, in quanto i politici non sono competenti in materia. Posizione questa non condivisa dai presenti che invece non vogliono assolutamente che quelle merci arrivino nel nostro territorio.
In conclusione della seduta il Presidente Foti ha letto il documento che i tre sindaci di Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno proporranno a Roma. In esso si legge che visto che nessuna autorità locale è stata avvertita, che non ci sono nel territorio ospedali in grado di affrontare situazione di emergenza derivante da eventuali incidenti che si potrebbero verificare durante le operazioni, che la nostra è una zona sismica e che già la Sardegna ha rifiutato di accogliere la nave con le sostanza siriane, i 33 Sindaci dicono il loro NO al trasbordo e di questo incaricano di farsi portavoce i loro tre rappresentanti. Inoltre aggiornano la seduta a mercoledì per prendere eventuali decisioni a seguito dell’incontro romano. Invitano ancora il Ministro Lupi e il ministro Bonino ad essere anche loro presenti a questo nuovo incontro. Il Presidente Raffa chiede che al NO sia aggiunto anche il Presidente della Regione Calabria.

Durante l’assemblea dei sindaci della Piana di Gioia Tauro alcuni del pubblico si sono alzati gridando ”vergogna”, e ”vi siete venduti”. Uno dei manifestanti è stato accompagnato fuori dalla sala dai carabinieri.

In particolare il manifestante accompagnato fuori è un lavoratore Lsu. Mentre dalla sala si alzavano grida, l’uomo si è avvicinato ai banchi dove sono seduti, oltre ai sindaci, l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, ed il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, puntando il dito e urlando ”vergogna, vergogna”. Quindi ha iniziato a gridare ”lavoro, lavoro”. Dopo l’interruzione l’assemblea è ripresa. Prima della conclusione sono previsti anche interventi dal pubblico.