Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 GENNAIO 2025

Torna su

Torna su

 
 

Arrestato il boss del clan Iamonte. Era ricercato dallo scorso febbraio

Arrestato il boss del clan Iamonte. Era ricercato dallo scorso febbraio

| Il 11, Mar 2013

Giovanni Minniti, 27enne di Melito Porto Salvo è stato arrestato dai carabinieri di Desio, dove si era rifugiato dopo essere sfuggito all’arresto lo scorso 12 febbraio, nell’operazione che coinvolse anche il sindaco 

Arrestato il boss del clan Iamonte. Era ricercato dallo scorso febbraio

E’ stato arrestato dai carabinieri di Desio dove si era rifugiato dopo essere sfuggito all’arresto lo scorso febbraio, Giovanni Minniti, 27enne originario di Melito Porto Salvo, ritenuto dagli inquirenti un presunto boss emergente operativo nell’orbita del clan Iamonte, i cui componenti sono stati arresti nell’operazione che lo scoro 12 febbraio coinvolse anche il sindaco della città

 

 

MILANO – I carabinieri della stazione di Desio (Milano) hanno arrestato Giovanni Minniti, di 27 anni, boss affiliato alla cosca Iamonte di Melito Portosalvo (Reggio Calabria). L’uomo era ricercato dal febbraio scorso per traffico, detenzione e spaccio di stupefacenti, essendo destinatario con altre 64 persone di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria. I militari lo hanno catturato ieri pomeriggio in un appartamento del centro cittadino di Desio dove si era rifugiato.

Nell’operazione che portò in carcere oltre 60 persone c’era anche Gesualdo Costantino, il sindaco di Melito Porto Salvo a capo di una lista civica. E tra gli indagati figura anche l’ex primo cittadino del paese, Giuseppe Iaria del Pd. Quello inflitto lo scorso febbraio è stato un duro colpo per il clan Iamonte di Melito Porto Salvo. Gli arresti sono giunti a conclusione di un’indagine condotta sotto le direttive della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. I militari dell’Arma hanno dato seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda: addirittura 65 le persone coinvolte. Si tratta di elementi appartenenti e contigui alla ‘ndrangheta ed in particolare alla cosca criminale che opera nella zona di Melito.