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“L’ho ucciso perchè mi dava fastidio il fumo della canna fumaria del panificio”

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Catturato dalle forze dell’ordine Antonio Ditto, presunto omicida del panettiere Aldo Giuseppe Ciappina

“Il fumo che usciva dalla canna fumaria del panificio mi dava fastidio, per tale motivo ho ucciso Ciappina”

E’ stato catturato dalle forze dell’ordine Antonio Ditto considerato il presunto omicida del panettiere Aldo Giuseppe Ciappina, secondo quanto si è appreso l’uomo avrebbe ucciso per un problema sorto a seguito di questioni di vicinato. Ditto abita proprio accanto al panificio di Ciappina

 

 

ditto antonio

Ditto Antonio 

SEMINARA – Si chiama Antonio Ditto e ha 82 anni il presunto assassino che, nella serata di ieri, ha ucciso Aldo Giuseppe Ciappina a Seminara, nel Reggino. Secondo quanto appreso pare che l’uomo è stato arrestato intorno alle 16.30. Ditto avrebbe ucciso il panificatore 65enne per problemi di vicinato. Il laboratorio di Ciappina infatti è attaccato all’abitazione del presunto assassino. Ciappina è stato freddato da tre colpi di fucile ieri sera intorno alla 20.15 vicino al suo panificio.

Ecco la nota diramata dai carabinieri:

Il 31.08.2012, alle ore 20.15 circa, in Seminara (RC), via Fondatore Martello n. 20, Ciappina Aldo Giuseppe, nato Seminara (RC), 04/07/1947, ivi residente via Marinella n. 16, coniugato, panettiere, incensurato, era ucciso da n. 3 colpi d’arma da fuoco. Sul Posto intervenivano i Carabinieri e la Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale.

Immediate le indagini dei Militari permettevano di individuare l’autore dell’omicidio in Ditto Antonio, nato a Seminara il 10.04.31 ivi residente coniugato pensionato.

Fin dalle prime luci dell’alba di ieri battute e rastrellamenti delle campagne circostanti il paese di Seminara, numerose perquisizioni e l’uso di unità cinofile, elicottero e Cacciatori consentivano la cattura e l’arresto (alle 16.30 di ieri) vicino al cimitero semina dell’assassino.

I carabinieri nella serata di ieri hanno ricostruito la dinamica dell’omicidio ed il movente (Ditto Antonio lamentava da più tempo che il fumo che usciva dalla canna fumaria del forno a legna del panificio del Ciappina lo infastidiva e per tale motivo si determinava a compiere tale gesto).

Nel medesimo contesto i militari deferivano in stato di libertà D.G. cl 55 di Seminara poiché ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 378 c.p. (favoreggiamento Personale). Il D.G. accompagnava il ricercato in macchina dalle campagne dove si era nascosto il Ditto Antonio e fermato dai carabinieri confermava le false generalità fornite dal ricercato. In nottata è stata rinvenuta e sequestrata anche l’arma, un fucile semiautomatico marca franchi cal. 20, utilizzata per uccidere Ciappina.

redazione@approdonews.it