Asnali, Incontro con ing. Perilli dell’Ufficio legislativo del Mef Si è svolta in data odierna una video call tra AsNALI e l’Ing. Perilli dell’Ufficio Legislativo del Mef. Presenti per AsNALI, in rappresentanza della categoria dei distributori di carburanti, il Coordinatore Nazionale AsNALI Settore Energia, Ferruccio Schiavello e il Presidente Regionale Calabria, Rosario Antipasqua
Si è svolta in data odierna una video call tra AsNALI e l’Ing. Perilli dell’Ufficio Legislativo del Mef. Presenti per AsNALI, in rappresentanza della categoria dei distributori di carburanti, il Coordinatore Nazionale AsNALI Settore Energia, Ferruccio Schiavello e il Presidente Regionale Calabria, Rosario Antipasqua.
Tema dell’incontro, a lungo richiesto dall’ Associazione, è stato ancora una volta la necessità di chiarimenti in merito alla gestione delle giacenze di carburante nelle stazioni di rifornimento alla data del 21/03/2022, giorno di entrata in vigore del Decreto Legge 21 marzo 2022, n. 21 (cd Decreto Energia) che all’art. 1 prevede la rideterminazione/riduzione delle accise su benzina e gasolio per i 30 giorni successivi alla sua entrata in vigore, con la possibilità di una loro ulteriore rideterminazione con decreto ministeriale fino al 31 dicembre.
Nonostante i ripetuti interpelli in merito a tale quesito, sia al Ministero di competenza che all’Agenzia Nazionale delle Dogane e dei Monopoli e all’Agenzia delle Entrate, nessuna risposta è giunta al momento.
Da quanto è emerso dal confronto di oggi, tuttavia, dobbiamo desumere che una vera e propria risposta da parte del Governo non ci sarà, in quanto manca la volontà politica di affrontare e disciplinare la materia, la cui soluzione, allo stato attuale, sarà lasciata alle leggi del mercato.
In sostanza, nelle intenzioni del Legislatore, le perdite dovute alla differenza di prezzo del carburante, pagato con le accise e rivenduto senza, pari a 30 centesimi a litro, saranno compensate al termine del periodo di vigenza del suddetto Decreto, fissato ad oggi all’8 luglio, quando i gestori degli impianti di rifornimento potranno fare il percorso inverso, ossia rivendere il carburante con le accise, ma stavolta pagato senza.
In tal senso, la richiesta di comunicazione delle giacenze al 21/3/2022 e alla fine del periodo di vigenza, prevista dall’articolo 1 comma 5 del Decreto Energia, sembra assumere quindi la mera funzione di controllo.
Questo meccanismo, tuttavia, non tiene in considerazione le criticità del settore che, già vessato da una congiuntura economica sfavorevole, ulteriormente aggravata dalla pandemia e dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, si trova ora costretta ad assorbire differenza di costo della materia prima per un periodo non indifferente, con la speranza di compensare il mancato guadagno a fine ciclo della misura.
AsNALI da tempo pone all’attenzione delle istituzioni che in questo lasso di tempo, i gestori degli impianti dovranno provvedere ai nuovi ordinativi senza poter contare sul margine delle vendite precedenti, col rischio che molte attività, prima del ritorno alla normalità, soccombano proprio per l’impossibilità di far fronte ai nuovi acquisti di carburante.
In tale ottica va altresì segnalato come l’accesso al credito per la categoria sia ormai diventato estremamente difficile, rendendo ancor meno sostenibile, se non impossibile, far fronte alle esigenze di approvvigionamento fino al termine del periodo di vigenza del decreto.
Riteniamo dunque necessario intervenire urgentemente per disciplinare la materia e dare risposte precise che non possono restare inascoltate.
Qualora il Governo intendesse non intervenire sul meccanismo di compensazione, come da più voci auspicato, chiediamo in alternativa la previsione di adeguati sussidi atti a consentire ai gestori degli impianti di far fronte agli ordinativi fino al termine della misura.
Siamo infine fermamente convinti che si debba fare chiarezza sul ruolo dei distributori, troppo spesso additati quali responsabili degli aumenti vertiginosi del costo del carburante, mentre invece ne sono penalizzati quanto e più dei consumatori finali in virtù degli irrisori margini a litro (2,5/3 cent/l) che restano invariati indipendentemente dalla corsa dei prezzi, che inevitabilmente porta, a sua volta, ad una diminuzione dell’erogato.