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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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“Asp Reggio revochi primario Ginecologia e Ostetricia” Prosegue il deputato M5s Sapia: "Privo dei requisiti di servizio richiesti dalle norme vigenti"

“Asp Reggio revochi primario Ginecologia e Ostetricia” Prosegue il deputato M5s Sapia: "Privo dei requisiti di servizio richiesti dalle norme vigenti"
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«L’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria deve procedere all’immediata revoca del primario di Ginecologia e Ostetricia, in quanto privo dei requisiti di servizio richiesti dalle norme vigenti». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, che nel merito ha presentato un esposto alle Procure di Reggio Calabria e della Corte dei conti, al direttore generale dimissionario del Grande ospedale metropolitano reggino, Frank Benedetto, e al responsabile aziendale dell’Anticorruzione, Anna Curatolo. «Ancora – aggiunge il parlamentare 5stelle – l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria deve cassare, come ovvio, il nominativo dell’inteso professionista dalla terna finale degli aspiranti al ruolo e formarne una nuova con il subentro del quarto classificato al recente concorso pubblico per l’incarico. Infine, ha il dovere di procedere, come ha fatto l’Asp di Vibo Valentia a proposito di un’analoga vicenda denunciata dalla collega deputata Dalila Nesci, all’immediata nomina del nuovo direttore del reparto in questione». «È singolare – sottolinea il deputato – che, investita del caso proprio da me, l’Azienda ospedaliera reggina abbia del tutto e ripetutamente ignorato un documento dell’ospedale Pugliese-Ciaccio, espressamente citato, in cui si certifica che l’attuale primario incaricato da Benedetto non è mai stato dipendente dell’ospedale catanzarese e, pertanto, come avevo scritto, non ha maturato gli anni di servizio richiesti dalla legge quale dirigente medico di primo livello al fine di concorrere quale primario». «Ho ritenuto essenziale – conclude Sapia – informare immediatamente il ministro della Salute, Giulia Grillo. Adesso vedremo, carte alla mano e con buona pace del governatore Mario Oliverio, chi e perché abbia spacciato la fake news, di cui dovrà risponderne nelle sedi istituzionali competenti».