Aspromobile: educazione ambientale e inclusione sociale attraverso il teatro itinerante Il Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano, nel corso del suo intervento ha voluto rilanciare il riconoscimento internazionale ottenuto con l’ingresso nella Rete Mondiale dei Geoparchi Unesco
L’Aspromonte capace di entrare nelle case, di percorrere strade, animare piazze e diventare un parco itinerante, raccontando la storia millenaria di una Montagna suggestiva. “Aspromobile” è il nuovo progetto di educazione ambientale che a partire dal Geosito di Roghùdi, promuove un territorio nei suoi aspetti paesaggistici e nelle sue tradizioni, attraverso un teatro itinerante, un libro “racconto” e contenuti indirizzati ad una utenza più sensibile (disabilità visiva e motoria) con l’ausilio di libri tattili e interattivi, scrittura sia in nero che in braille uniti a dispositivi audio e audio-visivi. Il sito, caratterizzato dalla Rocca del Drako e dalle Caldaie del Drako, delinea un profilo in cui arte e scienza trovano un loro punto di fusione, traducendo una scena territoriale in teatro: è, infatti, la forma di un teatro itinerante a caratterizzare l’intero percorso.
Il Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Leo Autelitano, nel corso del suo intervento ha voluto rilanciare il riconoscimento internazionale ottenuto con l’ingresso nella Rete Mondiale dei Geoparchi Unesco “un punto di partenza e non di arrivo – ha detto Autelitano – che permette al territorio di acquisire consapevolezza dell’enorme patrimonio naturalistico, ambientale e geologico di cui disponiamo. Le nostre eccellenze paesaggistiche fanno parte di un quadro più ampio che adesso deve essere narrato e trasmesso a chi ancora non lo conosce. Qui si inserisce il ruolo del Parco – ha aggiunto Autelitano – che da un lato deve in maniera imprescindibile continuare le azioni di tutela e salvaguardia dell’Area Protetta, dall’altro vuole proseguire un percorso coerente, lungimirante che sensibilizzi e accompagni ad un’autentica consapevolezza le nostre comunità, affinché riscoprano, interpretino e trasmettano l’ identità del territorio”.
Il progetto, finanziato dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e realizzato dal comune di Roghudi e dall’Associazione all’Associazione di Promozione Socio-culturale e del Paesaggio O Arthammò tis Ergasìa, è stato presentato al Museo della Lingua Greco-Calabra Gerhard Rohlfs di Bova.
Un lungo ed appassionato pomeriggio iniziato con il saluto in lingua greca del Sindaco di Bova Santo Casile e conclusosi con una breve riproduzione dello spettacolo itinerante di burattini che racconteranno la storia geologica dell’Aspromonte a cura del Teatro delle Rane.
Un’esibizione che racchiude l’essenza degli elementi della terra e della montagna, da quelli geologici a quelli storici e naturalistici, restituendo una voce anche all’acqua e al vento. Un progetto in cui secondo il presidente dell’Associazione O Arthammò tis Ergasìa Giovanna Vadalà, coordinatrice scientifica del progetto, “l’arte e la scienza si intrecciano per convertire delle scene territoriali in scene teatrali. Un forma di teatro itinerante che coniuga educazione ambientale, conoscenza del territorio e storia geologica offrendo la voce a dei paesaggi narranti”.
“Aspromobile” viaggia all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, lungo sentieri ed habitat forestali, nelle piazze, nei centri visita, nelle scuole, nelle case, promuove forme di sensibilizzazione e formazione, consapevolezza del patrimonio territoriale.
Sono 3 le scene del teatro che raccontano l’Aspromonte, davanti alle quali “il paesaggio parla, si immagina, si configura attraverso la mente” come ha spiegato l’illustratore disequilibrante Rosario Giovanni Brandolino.
La struttura narrativa si compone di racconti che pongono “l’attenzione sulle tradizioni e sull’identità del territorio nella sua storia naturale e culturale, per le scene sono stati utilizzati solo ed esclusivamente materiali di riciclo” come hanno detto Grazia Bono e Aldo Zucco del Teatro delle Rane.
Si tratta di un copione scritto in lingua italiana con inserzioni in dialetto moderno e in lingua grecanica che, nel tentativo di restituire magia ai racconti, porta con sé la volontà di far tornare all’orecchio l’eco delle radici del luogo. Tra gli obiettivi fondanti del progetto vi è, infatti, la salvaguardia, la conservazione e la divulgazione della lingua autoctona greco-calabra. E la storia di questa lingua è stata illustrata dallo scrittore Salvino Nucera. Del libro e dell’importanza della lettura per lo sviluppo cognitivo dei bambini ha invece parlato il pediatra Domenico Capomolla, Referente Acp “Nati per Leggere Calabria”, mentre Lavinia Garufi responsabile del Centro di consulenza Tiflodidattica della Calabria ha evidenziato l’importanza della scrittura in “braille come strumento di inclusione” e sottolineato come Aspromobile sia un “progetto di inclusione spontanea capace di accumunare tutti i bambini nella lettura, nella conoscenza e nella scoperta del loro territorio”.
Il testo è caratterizzato da tre scene che narrano i tempi geologici della Calabria, una storia locale che inevitabilmente assume caratteri globali legandosi agli obiettivi del progetto Aspromonte Geopark, che inserisce il Parco Nazionale dell’Aspromonte nella rete globale dei Geoparchi Unesco.
La valenza geologica dell’Aspromonte e le valenze del progetto sono state illustrate dal Geologo INGV Gianluca Valensise, mentre il sindaco di Roghudi Pierpaolo Zavettieri, promotore del progetto, ha sottolineato come “questo percorso punti a valorizzare ulteriormente il territorio di Roghudi, le Rocche e le Caldaie del Drako, due degli elementi principali del percorso di promozione del Geoparco Aspromonte da poco insignito del riconoscimento Unesco”.
Prima delle conclusioni, una commossa Giovanna Vadalà ha voluto ricordare “l’impegno, l’ambizione ed i sogni dell’ex Direttore Sergio Tralongo, che ha ispirato questo e tanti altri progetti mosso dal forte amore verso la sua terra”.