Assange, se estradato rischio pena di morte
redazione | Il 11, Gen 2011
Lo sostengono gli avvocati del fondatore di Wikileaks, nella memoria presentata in Corte
Assange, se estradato rischio pena di morte
Lo sostengono gli avvocati del fondatore di Wikileaks, nella memoria presentata in Corte
LONDRA – Gli avvocati di Julian Assange, nella memoria presentata in Corte, sostengono che per il capo di Wikileaks, se portato negli Usa senza assicurazioni che non verra’ applicata nei suoi confronti la pena di morte, ”c’e’ il pericolo reale che possa essere soggetto alla pena capitale”. I legali di Assange citano l’ex candidato presidenziale repubblicano Mike Huckabee e l’ex governatrice repubblicana dell’Alaska Sarah sulla pubblicazione dei documenti del Cablegate. Huckabee ha sostenuto che i colpevoli della pubblicazione del Cablegate debbano essere messi a morte per tradimento, mentre la Palin ha auspicato che ad Assange sia data la caccia come un membro dei talebani o di al Qaida. In un comunicato diffuso via Twitter Wikileaks ha fatto oggi appello agli Stati Uniti a perseguire chi incita alla violenza contro il sito e i suoi esponenti ”o ci saranno altre stragi come quella di Tucson”, in cui e’ rimasta gravemente ferita la deputata democratica Gabrielle Gifford. Se estradato in Svezia, ”c’e’ un rischio reale” che ”gli Stati Uniti cerchino l’estradizione o la resa di Julian Assange” e che Assange ”finisca prigioniero a Guantanamo” aggiungono. I legali di Assange, nel capitolo intitolato ‘Diritti Umani’ della memoria difensiva, citano precedenti che a loro avviso dimostrano ”l’ingenuita’ della Svezia nel fidarsi di assicurazioni diplomatiche che le persone espulse non saranno maltrattate”. Tra i casi citati quello di Mohammed Alzery, espulso dalla Svezia in Egitto, una vicenda condannata dalla Commissione Onu per i diritti umani. UDIENZA AGGIORNATA AL 7 FEBBRAIO – Il giudice Nicholas Edge ha aggiornato l’udienza sul caso di estrazione in Svezia di Julian Assange alle 10 del prossimo 7 febbraio, dando al capo di Wikileaks il permesso di risiedere alla vigilia al Frontline Club di Londra. L’udienza e’ durata in tutto 10 minuti. Assange ha parlato solo per confermare i suoi dati personali. Il giudice ha modificato i termini della liberta’ su cauzione consentendogli di prendere domicilio a Londra nei due giorni di febbraio in cui verra’ discussa nuovamente la richiesta di estradizione in Svezia. Gli avvocati dell’australiano avevano fatto presente le difficolta’ di arrivare in tempo per l’inizio dei lavori dalla villa del Suffolk dove Assange si trova agli arresti domiciliari. WIKILEAKS NON SOPRAVVIVERA’ MA PIU’ FILE ON LINE – Wikileaks “non potrà sopravvivere”, ha dichiarato stamani Assange in una intervista alla radio francese Europe 1. “Non potremo sopravvivere per come vanno le cose – ha detto Assange nell’intervista -. Il denaro dei donatori stenta ad arrivare, perché tutti i nostri conti sono bloccati. Valuto che perdiamo 500.000 euro alla settimana”. Ma, ha aggiunto Assange, “cercheremo di controbattere”. Assange ha detto che il suo sito anti-segreti ”accelerera’ nei prossimi giorni la pubblicazione di materiali relativi al Cablegate e a altre vicende”. La pubblicazione degli oltre 250.000 dispacci dalle sedi diplomatiche Usa nel mondo ha subito nelle ultime settimane una battuta di arresto. I media partner di Wikileaks, New York Times, Le Monde, Der Spiegel e Guardian non hanno di fatto pubblicato nuovi cable dall’inizio dell’anno. Qualche manciata i file messi online dai nuovi partner di Wikileaks, tra cui il norvegese Aftenposten. Il sito ufficiale poi e’ fermo a 2017 file. I critici di Wikileaks hanno evidenziato che “a questo ritmo” ci vorranno decenni per vedere pubblicati tutti i dispacci del Cablegate.