Marino su collegamento porto con stazione Lido «E' tempo di definire le giuste misure»
Reggio Calabria – «Il progetto di riqualificazione dell’area compresa tra la Pineta Zerbi e il Porto è il risultato di scelte scaturite da un lungo percorso di progettazione e programmazione dell’Amministrazione Falcomatà alla luce di modelli di mobilità e interneconnesioni urbane già sperimentate in diversi contesti europei e condivise in sedi interistituzionali». È quanto dichiara in una nota Giuseppe Marino, assessore alle Politiche Europee Smart City e Trasporti del Comune di Reggio Calabria.
«Sono prive di fondamento le preoccupazioni che mirano a gettare ombre ingiustificate su quello che è invece un progetto già in fase di realizzazione che assicurerà alla città una interconnessione mai nemmeno sperata da chi ci ha preceduto».
Prosegue la nota: «mi riferisco in particolare alle notizie infauste che preannunciano la demolizione di una stazione marittima mai utilizzata in quanto non dotata di un binario strumentale oltreché in totale stato di degrado per fare posto a un parcheggio». «Ma qui evidentemente – dichiara l’assessore Marino – si tratta di definire le giuste misure»
Continua la nota: «Non si tratta di costruire un parcheggio al posto di una stazione, ma di realizzare effettivamente il raccordo tra porto e centro città attraverso la individuazione di una vera area di trasporto intermodale che consente ai cittadini di lasciare le proprie auto per muoversi verso il centro usufruendo di bus veloci e bici anche a noleggio combinando varie possibilità». E per quanto riguarda la mobilità attraverso la linea ferroviaria, conclude Marino: « in una unica linea metropolitana si farà confluire l’utenza dei voli proveniente dalla stazione aeroporto con quella della stazione Lido per i pendolari diretti verso Messina, mentre la stazione di Santa Caterina già connessa con l’area nord del porto sarà a servizio dei turisti che sbarcheranno dalle navi da crociera in una ottica di totale rifunzionalizzazione del porto a cui stiamo lavorando».