Associazione per delinquere, 8 arresti nel Cosentino L’attività investigativa è nata a seguito dell’arresto di Cosimo Donato e Faustino Campilongo, accusati dell'omicidio del piccolo Cocò
Dalle prime luci dell’alba, nei Comuni di Firmo, Lungro, Spezzano Albanese, Cetraro, i Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza – Compagnia di Castrovillari, stanno dando esecuzione a Nr. 8 Ordinanze di custodia cautelare, di cui Nr. 2 in carcere e Nr. 6 agli arresti domiciliari, emesse dal Tribunale di Castrovillari (CS), scaturite a conclusione di complessa attività info-investigativa, anche di tipo tecnico, condotta dal personale in forza al Norm-Aliquota Operativa della Compagnia di Castrovillari, sotto la direzione della Procura Circondariale di Castrovillari.
L’indagine ha fatto emergere il comportamento illecito di svariati soggetti che si associavano tra loro, costituendo, organizzando, promuovendo la commissione di più delitti tra cui: detenzione e porto di armi comuni e clandestine; acquisto, spendita ed introduzione nello Stato di banconote falsificate; truffa; ricettazione; furto in abitazione; detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; estorsione.
L’attività investigativa nasce a seguito dell’arresto di due malviventi residenti nel Comune di Firmo (CS), DONATO Cosimo e CAMPILONGO Faustino, accusati dell’omicidio del piccolo Cocò Campolongo, il bambino di soli tre anni ucciso e bruciato in auto il 16 gennaio del 2014, a Cassano allo Ionio, insieme al nonno Giuseppe Iannicelli e alla compagna marocchina di questi Ibtissam Touss, per la commissione di una serie di altri reati. Ipotizzando che dal carcere i malviventi potessero continuare a gestire i loro affari criminali, sono state condotte intercettazioni ambientali all’interno dell’Istituto detentivo durante i colloqui con i familiari. Da quell’ascolto emergeva come i timori dei militari fossero fondati e che in particolare uno dei due malviventi, DONATO Cosimo, a parte covare propositi di vendetta nei confronti dei Carabinieri che avevano proceduto al suo arresto, dettasse disposizioni ai familiari per condurre e proseguire, in sua assenza, attività delittuose di vario genere. Le investigazioni venivano estese ai componenti della famiglia ed ai loro fiancheggiatori.
Di particolare rilievo la figura della moglie del DONATO, BELLUSCI Vittoria, che riceveva direttamente le disposizioni in carcere per poi demoltiplicarle tramite i componenti della famiglia.
Va sottolineato come l’attività tecnica ed i relativi approfondimenti investigativi consentivano agli operanti di effettuare numerosi riscontri, il rinvenimento di armi (due fucili, una pistola e relativo munizionamento), stupefacenti e banconote contraffatte.
Per i citati fatti, nel settembre del 2016, la Compagnia Carabinieri di Castrovillari aveva già eseguito nr. 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e denunciato in stato di libertà diversi affiliati.
Tuttavia, permanendo esigenze cautelari suffragate da ulteriori risultanze investigative acquisite da quest’Arma nei confronti degli elementi di maggior spicco del citato sodalizio (i quali nel frattempo avevano riottenuto la libertà), il P.M. titolare delle indagini reiterava apposita richiesta al G.I.P. che emetteva il provvedimento de quo.
PROVVEDIMENTI CAUTELARI
Misura cautelare della custodia in carcere:
- DONATO Cosimo, del 77;
- BELLUSCI Vittoria, del 79.
Misura cautelare degli arresti domiciliari:
- BELLUSCI Angelo, detto “Liruscio” del 78;
- BRUNO Mirko, detto “foggiano” dell’86;
- DONATO Francesco, detto “Camillo” del 64;
- PELLEGRINI Pasqualina detta “Bumba” del 79;
- COFONE Sandro, del 77;
- TUNDIS Alessio Carmine, dell’87.
Obbligo di presentazione nei giorni feriali alla competente Stazione dei Carabinieri:
- PELLEGRINI Francesco detto “Pilupilu” del 96.