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Assotutela: “Mobilità sanitaria passiva, si scoprono gli altarini”

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“Altro che attentato al diritto alla salute: il tetto di spesa imposto al
Lazio dal governo, in quanto regione in piano di rientro, svela retroscena
mai palesati nel corso degli incontri tecnici di Zingaretti con i ministeri
di Economia e Salute”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi
Maritato che incalza: “Ma quali sorrisi e strette di mano, ma quali
apprezzamenti per una regione che, da una parte inchioda il governo
complice di ridurre i cordoni della borsa, dall’altra si schiera con i
commissari di Asl confinanti con le cosiddette ‘regioni rosse’, favorendo
accordi interregionali per le cure in territori oltre confine. Una
schizofrenia inaccettabile. Nello scorso febbraio leggevamo i
trionfalistici comunicati di Zingaretti che, in merito agli accordi siglati
tra la Asl di Viterbo e Umbria 2, così riportavano: ‘occorre creare
sinergie a livello di prestazioni territoriali e garantire ai cittadini
livelli di assistenza sanitaria essenziali, allo scopo di indirizzare le
emergenze verso la struttura ospedaliera più accessibile’. E ora
improvvisamente il presidente blocca la possibilità di curarsi fuori, con
meno attese e migliori servizi perché le casse del Lazio non lo consentono.
Questo altolà ha il sapore del ricatto. Per caso, la battaglia sanitaria ha
ceduto il posto alla sfida politica? O Zingaretti sente troppo il fiato sul
collo da parte dell’esecutivo e reagisce? Non si comprende bene il
voltafaccia di cui, come al solito, fanno le spese i cittadini, che
subiscono l’inibizione alle cure in aziende in cui sarebbero facilitati, a
meno che non ci siano motivi politici reconditi”, conclude Maritato.