“L’Azienda sanitaria non è più in grado di offrire ai pazienti un’assistenza adeguata e una sicurezza alle famiglie e, purtroppo, non è la sola a trovarsi in tali condizioni”
AssoTutela: “Lazio, salute mentale dimenticata”
“L’Azienda sanitaria non è più in grado di offrire ai pazienti un’assistenza adeguata e una sicurezza alle famiglie e, purtroppo, non è la sola a trovarsi in tali condizioni”
“Servizi soppressi, operatori più che dimezzati, malati lasciati in stato
di abbandono: è il desolante quadro della salute mentale nel Lazio,
all’ultimo posto tra i pensieri della giunta regionale”. Commenta così, il
presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, l’ultimo allarme che arriva
dalla Asl Roma G, dove la situazione è particolarmente drammatica.
“L’Azienda sanitaria non è più in grado di offrire ai pazienti
un’assistenza adeguata e una sicurezza alle famiglie e, purtroppo, non è la
sola a trovarsi in tali condizioni. Intere aree del territorio rischiano di
rimanere scoperte nell’assistenza e i numeri sono drammatici: alla Asl
Tiburtina mancano 14 psichiatri, 14 infermieri, 14 psicologi, 10 tecnici
della riabilitazione, 9 assistenti sociali, 2 amministrativi, 4 operatori
socio-sanitari, una vera Caporetto. Si reputa che – continua il presidente
– se non saranno garantiti gli standard minimi molti comuni, da Palestrina
a Guidonia resteranno privi di presidi mentre a Subiaco e Colleferro, il
Centro di Salute mentale è fin da oggi costretto a sopprimere alcuni turni.
Oltre al blocco del turn-over – spiega Maritato – sembra che alla base di
tutto ci sia un’inerzia della direzione aziendale che dallo scorso febbraio
è a conoscenza della situazione, unita all’assordante silenzio del
presidente Zingaretti che, perso dietro annunci ad effetto, dimentica
completamente chi è nella reale sofferenza”.