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AssoTutela: “Tagli, vendite, accorpamenti, Roma la Caporetto della sanità”

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“750 posti letto in meno, martoriata la provincia, Roma centro resta senza un ospedale”

AssoTutela: “Tagli, vendite, accorpamenti, Roma la Caporetto della sanità”

“750 posti letto in meno, martoriata la provincia, Roma centro resta senza un ospedale”

 

 

“Bracciano, Subiaco, Monterotondo, Palombara Sabina, Zagarolo, Rocca
Priora, Ariccia, Albano. E ancora, a Roma stop ai ricoveri al Nuovo Regina
Margherita di Trastevere, chiude l’Eastman, dovrebbe chiudere il Forlanini,
il Cto venduto all’Inail, il San Filippo Neri accorpato alla Asl Roma E, a
sua volta accorpata alla Asl Roma A. La Caporetto della sanità”. Ė l’amaro
commento del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, per quanto
attiene ai cosiddetti programmi operativi, un corposo documento presentato
dalla Regione Lazio al tavolo interministeriale dei tecnici che lavorano al
piano di rientro dal deficit. “Scelte senza alcuna programmazione –
continua il presidente – dettate dall’urgenza e prive di qualsiasi criterio
organico. Come si può, ad esempio, accorpare lo Spallanzani di Portuense
all’Ifo di Mostacciano, distanti territorialmente e incompatibili quanto a
patologie curate, quando c’è l’attiguo San Camillo che scoppia per
sovraffollamento, grazie alla sciagurata chiusura del Forlanini? E
quest’ultimo, perché resta vuoto e si mette in vendita, quando la locale
Asl Roma D spende 3 milioni l’anno di affitto versandoli nelle tasche di
privati? E ancora, si chiude l’Eastman, centro di eccellenza universalmente
noto per le patologie dentali e si declassa, di fatto, un’eccellenza come
il San Filippo Neri che attrae utenza non solo da Roma nord, ma da tutti i
comuni limitrofi. Per non parlare del San Giacomo chiuso dal 2008 e dei
laboratori analisi su cui è in corso una operazione poco chiara. La verità
è che si vuole fare cassa sulla pelle dei cittadini. AssoTutela non resterà
inattiva: abbiamo intenzione di arrivare a tutti i livelli istituzionali,
compresa la Corte di giustizia europea, per denunciare la soppressione del
diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana”.