Attacco alla privacy. eBay consiglia di cambiare la password
Giovanni D'agata | Il 22, Mag 2014
Violati 100 milioni di account
Attacco alla privacy. eBay consiglia di cambiare la password
Violati 100 milioni di account
Oggi arriva la notizia secondo cui un attacco hacker avvenuto su eBay avrebbe consentito
di carpire i dati di 100 milioni di clienti, anche se il sito di vendita on line
esclude che “I dati finanziari non sono stati compromessi”.
Nella notte, un post, scomparso in pochi minuti, ma che parecchi hanno avuto il tempo
di twittarlo è apparso sul blog ufficiale di Paypal: “eBay chiederà a tutti gli
iscritti di cambiare password”. Niente testo, solo il titolo. A quanto è dato
sapere, pirati indormatici sono entrati nei computer del più grande sito di aste
del mondo. Solo in Itala conta trenta milioni di inserzioni in ogni momento.
A seguito di tale azione criminosa, il colosso informatico ha comunicato di non avere
prove effettive di attività non autorizzate nei confronti di utenti di eBay , e
nessuna evidenza di qualsiasi accesso non autorizzato alle informazioni finanziarie
o carte di credito, che vengono memorizzate separatamente in formato criptato. “Tuttavia
– prosegue il post – la modifica delle password è consigliata e contribuirà a migliorare
la sicurezza per gli utenti di eBay”. Nei prossimi giorni tutti gli iscritti saranno
invitati a cambiare la password, con comunicazioni dirette via mail o sul sito di
eBay. .
I numeri emersi dopo tale grave colpo alla sicurezza globale, per Giovanni D’Agata,
fondatore dello “Sportello dei Diritti [1]” anche se in realtà a distanza di
oltre un mese dall’attacco, la stessa società non ha confermato il furto, danno
la conferma che dopo quelli a Vodafone e T-Mobile in Germania, e “Playstation Network”
di Sony, i dati sensibili di milioni di clienti in possesso di grandi società
possono essere costantemente essere messi alla mercè di più o meno abili criminali
informatici nonostante le rassicurazioni di queste multinazionali.
Siamo costretti, quindi, a ribadire che la questione dei sistemi di sicurezza dei
dati informatici diventa un affare non solo di Stato ma globale, per la quale in
assenza di adeguate tutele per i cittadini (si veda per esempio lo scandalo delle
intercettazioni ad opera della NSA), lo “Sportello dei Diritti [2]” si appella
ancora una volta alla platea degli utenti ed ai consumatori affinché prestino la
massima attenzione ai propri dati, e di adottare quelle semplici accortezze come
quella di utilizzare password diverse per account diversi e di cambiarle regolarmente.
Un altro consiglio è quello di tenere d’occhio sempre il proprio conto e di denunciare
immediatamente all’autorità e alla propria banca ogni anomalia per ottenere la
restituzione dell’eventuale maltolto.