Atto intimidatorio a Magarò
redazione | Il 08, Mar 2011
La solidarietà di Fedele, Talarico, Imbalzano, Rappoccio, De Masi, Caridi e Maiolo
Atto intimidatorio a Magarò
La solidarietà di Fedele, Talarico, Imbalzano, Rappoccio, De Masi, Caridi e Maiolo
Solidarietà allamico Salvatore Magarò a nome mio personale e del Gruppo del Pdl che rappresento. E’ quanto afferma l’onorevole Luigi Fedele, che, dopo aver chiamato al telefono il presidente Magarò, commenta: Si tratta di un fatto di enorme gravità, su cui mi auguro che sia fatta rapidamente piena luce. Si colpisce, infatti, un politico onesto ma soprattutto lazione contro la ndrangheta dellintera Commissione che, sostenuta da tutti noi, sta facendo un lavoro incisivo contro la criminalità organizzata e i cui primi frutti si sono avuti nella storica seduta del 22 febbraio, quando il Consiglio regionale ha approvato leggi puntuali e provvedimenti organici contro la mafia.
Un gesto violento e sconsiderato che va condannato fermamente. E’ quanto invece afferma il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, che aggiunge: Lintimidazione al collega Salvatore Magarò dà la misura del clima pesante che si respira in Calabria. A nome mio personale e dellintero Consiglio regionale che rappresento, esprimo solidarietà al Presidente della Commissione regionale contro la Ndrangheta, il cui lavoro, svolto con attenzione, grande determinazione e passione civile, evidentemente non è passato inosservato. Conclude Talarico: Compito nostro, di ciascuno di noi che si adopera a fare bene il proprio dovere, ma anche dellintera società calabrese che non accetta i condizionamenti mafiosi, è quello di ribadire, esattamente come è scritto sulla targa che a breve sarà visibile in ogni municipio e nella stessa sede del Consiglio: Qui la mafia non entra.
Esprimo la mia forte e fraterna solidarietà al consigliere regionale Salvatore Magarò, presidente della Commissione Antimafia calabrese, vittima di una grave e ignobile intimidazione. È quanto afferma il consigliere regionale Candeloro Imbalzano, (Scopelliti Presidente), il quale prosegue: A fronte della recente, unanime e corale presa di posizione dellintero Consiglio di contrastare con ogni mezzo il tentativo dei poteri criminali di condizionare il mondo imprenditoriale e le istituzioni della nostra regione, il gesto ai danni dellOn. Magarò è da ritenersi una vera offesa a tutta la massima assemblea elettiva calabrese, che, da parte sua, continuerà a lavorare nel segno del culto della legalità e della trasparenza amministrativa.
A nome mio e del Partito Repubblicano, esprimo sincera solidarietà e vicinanza al Presidente della Commissione contro la ndrangheta Salvatore Magarò per il grave atto intimidatorio di cui è stato oggetto. E quanto sostiene il consigliere Rappoccio di Insieme per la Calabria Scopelliti presidente, il quale afferma che si tratta di una vile intimidazione, che penalizza non solo il lavoro svolto dal consigliere Magarò, ma scuote anche la coscienza dellopinione pubblica calabrese, impegnata a dare una risposta forte e positiva nella lotta quotidiana contro la ndrangheta.
Ancora una volta cè chi crede che le minacce o gli atti intimidatori e violenti siano metodi per ottenere qualcosa dalle istituzioni: comportamenti come questi, invece, troveranno sempre e solo condanna unanime. La gravissima intimidazione perpetrata ai danni del presidente della Commissione regionale per la lotta alla ndrangheta, Salvatore Magarò, indigna e preoccupa e a lui va la solidarietà istituzionale del gruppo Idv. E quanto afferma il capogruppo in Consiglio regionale di Italia dei Valori, Emilio De Masi, che aggiunge: Vorremmo sottolineare lintollerabilità, sempre e comunque, di azioni o reazioni come quella subita ieri da un esponente di questa regione. Non può essere consentito a nessuno prendere di mira, in modo violento, le istituzioni pubbliche, a qualsiasi livello, colpendo i loro rappresentanti pro-tempore, anche soltanto attraverso lincitazione, diretta o indiretta, alla violenza.
“Pieno sostegno, personale e istituzionale, al Consigliere Salvatore Magarò, nella convinzione che il lavoro intrapreso dalla Giunta Scopelliti servirà a completare il progetto di sviluppo economico e di crescita sociale e culturale per la Calabria ed i calabresi tutti”. Lassessore Antonio Caridi esprime ferma ed incondizionata condanna per il grave gesto intimidatorio perpetrato ai danni del Consigliere Regionale che è Presidente della commissione regionale antimafia. “Latto intimidatorio, che non lascia dubbi sulla matrice delinquenziale, è sicuramente frutto di un clima di violenza ai danni di amministratori ed uomini delle istituzioni e della società civile, che impone una riflessione seria sui temi della sicurezza e della vivibilità del territorio calabrese. Si tratta di questioni che attengono alla vita democratica dei calabresi tutti, vittime anchessi di questi gesti inconsulti. Per questo è necessario limpegno comune per proseguire nel percorso intrapreso in direzione della legalità, della trasparenza e della difesa delle istituzioni democratiche. Al Consigliere Magarò linvito ad operare con il consueto e riconosciuto rigore morale, politico e professionale, nella difficile e quotidiana battaglia di tutela dei valori legalitari”.
“Mi preme esprimere la mia vicinanza al collega e Presidente della Commissione regionale antimafia Salvatore Magarò, per il vigliacco atto intimidatorio che ha subito”, scrive in una nota Mario Maiolo, presidente Legautonomie Calabria. “Anche in qualità di componente della Commissione antimafia, che recentemente si è fatta promotrice di alcuni importanti e concreti provvedimenti, quali la destinazione del 5% per la ristrutturazione degli immobili confiscati alla ndrangheta, ritengo importante chiedere che questo impegno avvenga in collaborazione e con il sostegno dello Stato, del sistema della autonomie, delle rappresentanze delle comunità e dei loro interessi. Come Presidente di LegAutonomie Calabria evidenzio che nessuna carica istituzionale di questa Regione è purtroppo al sicuro da tali atti criminali, amministratori comunali, provinciali, regionali, gli stessi parlamentari, hanno dovuto subire gravi atti intimidatori. Credo che tutte le forze politiche e sociali, soprattutto con lapprossimarsi delle prossime elezioni amministrative, debbano intensificare gli sforzi per impedire che la domanda sociale inevasa di sicurezza e legalità, si possa tradurre in un disimpegno dalle forme della partecipazione democratica alla vita pubblica, di ulteriore riduzione delle motivazioni di impegno diretto verso la cosa pubblica. Occorre che tutte le articolazioni dello Stato mettano in campo gli strumenti necessari, senza nessuna sottovalutazione, dando prova convincente di volontà di presa in carico e di capacità di soluzione, ristabilendo la legalità e la libertà nei nostri territori”.
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