Auto bruciata Versace, la riflessione di Mimmo Petullà "E’ tempo, forse, di uscire dai confini dell’indeterminatezza, coinvolgendo i cittadini in una rete di relazioni che permetta loro di cogliere – più diffusamente – orientamenti di valore"
Esprimo la più ferma condanna per il delinquenziale atto incendiario, compiuto ai danni della consigliera Marianna Versace, alla quale rivolgo piena e solidale vicinanza. L’evento verificatosi fa irruzione in una comunità che sembra lasciare trasparire, ancora adesso, talune difficoltà nella percezione – e, in modo particolare, nella problematizzazione – del fenomeno criminale. In questa cornice appare sin troppo evidente l’importanza di aprirsi ulteriormente a una corresponsabilità culturale e politica, capace di promuovere nuove e più critiche forme della partecipazione. E’ tempo, forse, di uscire dai confini dell’indeterminatezza, coinvolgendo i cittadini in una rete di relazioni che permetta loro di cogliere – più diffusamente – orientamenti di valore. Si tratta di uno sforzo che merita di essere rilanciato da tutti con maggiore chiarezza, senza la quale risulterà difficile – se non impossibile – conferire un carattere più esigente al sottovalutato bisogno di coesione, che nella comunità appare piuttosto diffuso non solo a motivo di eventi di natura delittuosa. A condividere questo fondamentale processo è chiamato anche l’associazionismo sociale, sebbene si continui a constatare che tale complessa realtà persiste – in buona sostanza – nell’evadere dal terreno delle grandi questioni della scena pubblica cittadina.
Mimmo Petullà