Aviaria, focolai nella zona di Ferrara Alcuni paesi europei vietano da oggi l'importazione di pollame e uova dall'Emilia Romagna
Il pericoloso virus dell’influenza aviaria H5N8 è stato scoperto di nuovo in pollame,
in una fattoria nella zona di Ferrara. L’USAV, ufficio federale della sicurezza alimentare
e di veterinaria svizzero, ha vietato da oggi fino a nuovo avviso l’importazione
di pollame e uova dall’Emilia Romagna. In concreto si tratta di carni di pollame
e uova da tavola non trattati termicamente, pollame vivo, pollastre, pulcini di un
giorno e uova da cova. Con questa misura l’USAV si prefigge di evitare l’introduzione
dell’influenza aviaria in Svizzera. Finora, non è chiaro chiaro se il virus è arrivato
in Europa attraverso uccelli selvatici, mangimi o commercio di pollame. La FLI aveva
raccomandato oltre il divieto di trasporto, avevano deciso di imporre il confinamento
del pollame. Ad oggi non si conoscono persone infettate dal sottotipo H5N8 mentre
il rischio per la salute pubblica è “molto basso”. Esso, secondo quanto sottolineato
a inizio anno dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è ancora all’origine
di diversi casi di infezione in tutto il mondo, dall’Asia all’Europa, e determina
la morte di migliaia di volatili. La malattia, occasionalmente, può essere trasmessa
anche agli esseri umani. In situazioni del genere, rileva Giovanni D’Agata presidente
dello “Sportello dei Diritti [1]” è comunque sempre utile che le autorità sanitarie
a livello europeo e nazionale monitorino la situazione per evitare il diffondersi
di contagi, che nel caso dell’influenza aviaria nel gran parte dei casi non riguardano
l’uomo ma possono causare ingenti danni alla filiera alimentare.