Avocate indagini inchiesta che vede indagato per corruzione elettorale Antonio Rappoccio
redazione | Il 12, Giu 2012
Lo ha deciso la Procura generale: “Sussistono gli elementi dell’associazione”
Avocate indagini inchiesta che vede indagato per corruzione elettorale Antonio Rappoccio
Lo ha deciso la Procura generale: “Sussistono gli elementi dell’associazione”
(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 12 GIU – La Procura generale di Reggio Calabria ha avocato le indagini condotte della Procura della Repubblica nell’ambito dell’inchiesta che ha già portato al rinvio a giudizio per corruzione elettorale, del consigliere regionale Antonio Rappoccio, del gruppo Insieme per la Calabria-Scopelliti presidente, in quota Pri. La Procura generale, infatti, ha ravvisato gli estremi per ipotizzare per gli altri 17 indagati anche l’associazione per delinquere, truffa e peculato rilevando che “se, a distanza di qualche mese, non fosse intervenuto l’esposto di Chizzoniti, Rappoccio avrebbe potuto continuare, indisturbato, a delinquere, con buona pace dell’art. 112 della Costituzione”. L’avocazione, anticipata oggi da Calabria Ora, è stata disposta sulla base di una serie di richieste avanzate da Aurelio Chizzoniti, primo dei non eletti nella lista Insieme per la Calabria, al quale è stato notificato l’atto. Rappoccio è accusato di avere ideato dei concorsi per chiedere sostegno elettorale agli aspiranti lavoratori. Per quanto riguarda l’associazione per delinquere, di cui la Procura non aveva ravvisato gli estremi, nel provvedimento di avocazione, firmato dall’avvocato generale Francesco Scuderi, “si osserva che la struttura organizzativa realizzata da Rappoccio per conseguire i propri illeciti fini si è rivelata talmente solida da restare operativa per circa un lustro, ovvero dal 2007 ad oggi”. Per la Procura generale, “dagli atti emerge un accordo criminoso non limitato, in via meramente occasionale ed incidentale, alla commissione di una serie di reati determinati, unificati da un medesimo disegno criminoso, l’elezione di Rappoccio al Consiglio regionale, bensì un accordo, diretto all’attuazione di un più vasto disegno criminoso, che non viene meno con la conquista della prima delle mete che si intendeva raggiungere, ma permane inalterato in funzione della comunanza di interessi che lega ciascuno dei correi agli altri. Se così non fosse non avrebbe alcuna spiegazione la presenza, oggi, della Sud Energia alla ribalta del ‘caso Rappoccio’, attraverso soggetti già protagonisti degli illeciti accertati in passato ma non indagati e coinvolti in analoghe attività anche dopo il successo elettorale di Rappoccio”. Sud energia, sostiene la Procura generale, che “é ancora sul proscenio nel maggio 2011, ovvero in prossimità delle elezioni amministrative, impegnata nella farsa delle selezioni infinite, iniziate a suo tempo dalla cooperativa Alicante, come risulta dalle dichiarazioni rese alla pg da Domenico Gioffré, Fabio Montalto e Serena padtore, nonché dall’Arcidiacono”. “Che le mire di Rappoccio andassero ben oltre la carica di consigliere regionale – è scritto nell’atto di avocazione – emerge anche dalle parole di un soggetto molto addentro alle ‘segrete cose’ dell”onorevolé, la persona di sua fiducia che sostituisce Surace allorché alla cooperativa Alicante subentra, nella gestione delle selezioni truffa, la società iride Solare. Si tratta di Pasquale Tommasini, il quale, interrogato dalla pg il 29 febbraio 2012, riferisce delle intenzioni di Rappoccio di candidarsi alle elezioni per il rinnovo del Parlamento”.