Avvistato un grande squalo bianco a Maiorca: primo in 40 anni Nel 1979 nel Salento fu catturato uno degli squali bianchi più grandi del mondo
Per la prima volta in oltre 40 anni, un grande squalo bianco è stato
avvistato ieri mentre nuotava al largo dell’isola spagnola di Maiorca.
Lo ha filmato che un gruppo di conservazione della fauna selvatica
intorno all’arcipelago di Cabrera. I ricercatori hanno spiegato che si
tratta di un avvistamento importante, perché per molti anni non ci
erano riusciti. In questa occasione, hanno visto lo squalo per oltre
un’ora a circa tre metri dalla barca. I grandi squali bianchi possono
pesare fino a due tonnellate e arrivare a lunghezze fino a sei metri,
toccando velocità di oltre 60 chilometri orari. L’ultimo avvistamento
del genere alle Baleari fu di un pescatore nel 1976. Secondo un
documentario del 2007, 27 grandi squali bianchi furono catturati dai
pescatori intorno alle Baleari tra il 1920 e il 1976. Questo
avvistamento, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti [http://www.sportellodeidiritti.org/]”,
dimostra come reale è la presenza degli squali in tutti i mari del
mondo, Mediterraneo compreso. Anzi, è proprio nel Mare Nostrum che è
stato pescato l’esemplare di pescecane più grande della storia.
Malta – Il 17 Aprile 1987 un piccolo peschereccio ‘aggancia’ uno
squalo bianco (Carcharodon carcharias). Con l’aiuto di un secondo
natante, l’animale è trinato verso riva. Sezionato, dal pesce
escono un delfino, una tartaruga marina e un altro squalo. Al momento
della misurazione sorpresa e meraviglia: 7,14 m vale a dire quasi un
metro in più di quello catturato a Castillo de Cojimar (Cuba), nel
maggio del 1945 ( 6.40 metri) che ne fa il più grande esemplare mai
pescato.
Lungo le coste italiane – Malta, ma anche Sicilia, Jonio e Adriatico
mari dei quale i grossi “bianchi” hanno sempre incrociato le
acque. Nel 1979 a Gallipoli (LE) sulla banchina del porto fa bella
mostra uno squalo bianco di 6,20 metri, 20 cm in meno rispetto a
quello cubano mentre, il 3 ottobre 1909, nei pressi di Rovigno
(Istria, allora Impero asburgico) un peschereccio issò a bordo una
bestia di 6,60 metri. Altri animali di dimensioni ragguardevoli sono
stati spesso avvistati nello Stretto di Messina e nelle acque intorno
a Favignana e Marettimo durante la “mattanza dei tonni”. Pare
infatti che l’agitazione dell’acqua, il terrore dei tonni e il
sangue che scorre alla chiusura delle reti siano elementi sufficienti
ad attirare grossi predatori.
I “cagnazzi” di Trieste Il record di squali cacciati nel
Mediterraneo lo deterrebbe Trieste, con significative catture di
Carcharodon carcharias avvenute tra il il 1872 e il 1909. Anche nel
porto Adriatico, infatti, operavano tonnare e i “cagnazzi” (come
usavano chiamarli i pescatori giuliani) facevano capolino nel corso
della caccia al tonno.
L’ ultimo avvistamento di un ‘bianco’ risale al 24 maggio 2018,
a largo al largo all’isola turistica tunisina di Djerba a sud della
Sicilia.. Il video dello squalo catturato, disponibile in rete, è una
suggestiva testimonianza del fascino, dell’imponenza e nel contempo
della fragilità di animali sempre più vittime dell’ignoranza
popolare. E’ bene ricordare come queste creature siano non un
pericolo, bensì una componente essenziale del millenario rapporto tra
i popoli mediterranei e l’elemento marino.