Bagnara, divelta nella notte la targa in memoria di Gennaro Musella
redazione | Il 10, Set 2012
Ignoti hanno divelto la targa che ricorda la figura di Gennaro Musella, l’imprenditore assassinato dalla ‘ndrangheta e dalla mafia a Reggio Calabria negli anni 80. La targa era stata apposta nel maggio scorso in occasione dell’inaugurazione della piazza
Bagnara, divelta nella notte la targa in memoria di Gennaro Musella
Ignoti hanno divelto la targa che ricorda la figura di Gennaro Musella, l’imprenditore assassinato dalla ‘ndrangheta e dalla mafia a Reggio Calabria negli anni 80. La targa era stata apposta nel maggio scorso in occasione dell’inaugurazione della piazza
BAGNARA – Ignoti, la notte scorsa, hanno divelto la targa della Piazza di Bagnara Calabra intitolata a Gennaro Musella, assassinato a Reggio Calabria dalla ‘ndrangheta. Lo rende noto l’associazione antimafia Riferimenti. La Piazza era stata inaugurata nel maggio scorso dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso nel trentennale dell’uccisione di Musella. «Musella – è scritto nella nota – venne ucciso da un’associazione tra ‘ndrangheta calabrese e mafia catanese per aver denunciato gli illeciti esistenti nella gara d’appalto del Porto di Bagnara, gara vinta in prima e seconda istanza dai famosi cavalieri catanesi dell’apocalisse Costanzo e Graci, nomi ricorrenti nella storia del crimine organizzato».
RIFERIMENTI: COMUNE LA SISTEMERA’
Il sindaco di Bagnara Calabra, Cesare Zappia, con una telefonata ad Adriana Musella, presidente del Coordinamento antimafia Riferimenti, si è impegnato a sistemare la targa posta nella piazza intitolata a Gennaro Musella che ignoti hanno divelto. A darne notizia è stata la stessa Musella. In una nota, la presidente del Coordinamento antimafia Riferimenti ha riferito che Zappia ha inteso sdrammatizzare la cosa “dando la colpa – è scritto nella nota – al vento o al gioco di qualche ragazzino. Ci chiediamo – ha commentato Adriana Musella – come mai, guarda caso, è stata proprio quella targa a cadere e non altre e chissà il vento da che parte ha soffiato. Mi auguro che quanto avvenuto a Bagnara sia come afferma il sindaco non intenzionale. Me lo auguro per l’amore che mio padre nutriva per quel paese. Non posso fare a meno però di rilevare il mio rammarico per alcune cose prima tra le quali, lo stato in cui versa il monumento a lui dedicato. In una miavisita estiva a Bagnara ho visto, infatti, la lapide trasformata in suolo dove le macchine salgono indisturbate a parcheggiare senza rispetto alcuno. Le vittime di mafia ritengo non meritino un simile trattamento”.