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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 20 GENNAIO 2025

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Balneazione, nel primo trimestre 98% analisi conformi Solo il 2% del totale, sono risultati non conformi ai valori limite previsti dalla normativa vigente

Balneazione, nel primo trimestre 98% analisi conformi Solo il 2% del totale, sono risultati non conformi ai valori limite previsti dalla normativa vigente
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Sono 1847 i campionamenti effettuati
dai tecnici dei Servizi Acque dei Dipartimenti Provinciali dell’Arpacal in questo
primo trimestre di campagna di balneazione 2018; e 3694 sono le determinazioni microbiologiche
ottenute analizzando i due parametri previsti dalla normativa di settore. Di questo
corposo numero di campioni prelevati, solo 27, cioè circa il 2% del totale, sono
risultati non conformi ai valori limite previsti dalla normativa vigente. Per un
tratto di costa, quello vibonese nello specifico, i prelievi di campioni sono stati
sospesi sino a lunedì prossimo a causa delle avverse condizioni meteo che hanno
interessato nei giorni scorsi quell’area.

E’ questo un primo bilancio delle attività che l’Arpacal sta svolgendo per la
consueta campagna annuale di monitoraggio delle acque di balneazione, che ha avuto
inizio ad aprile e si concluderà a settembre. Per l’anno in corso saranno sottoposte
a controllo 629 aree che rappresentano ben il 94% della costa calabrese pari a circa
715 Km; per il restante 6% della costa, sul quale insistono porti, foci di fiumi,
zone industriali o zone militari, la normativa non prevede alcun tipo di controllo
perché aree dove la balneazione non è autorizzata.

Coerentemente con quanto stabilito dalla normativa, i risultati del monitoraggio
sono pubblicati sul “Portale Acque” del Ministero della Salute all’indirizzo
www.portaleacque.salute.gov.it il cui banner della pagina web è presente anche sul
sito ufficiale di Arpacal www.arpacal.it (http://www.arpacal.it/) .

I punti non conformi hanno riguardato alcune aree della provincia di Reggio Calabria,
in particolare nella zona antistante lo specchio acqueo di Reggio centro, mentre
il tratto di costa compreso tra il Circolo velico ed il lido l’Oasi rispetta i
parametri previsti dalla normativa.

In coerenza con i dati analitici raccolti anche in questa stagione 2018, lascia assolutamente
ben sperare il trend dei punti che sono al momento vietati alla balneazione. Ad
esempio, per Reggio Calabria, il circolo Nautico, che al momento è giudicato di
qualità scarsa e temporaneamente vietato alla balneazione, i dati analitici di maggio
e giugno 2018, sono ben al di sotto dei limiti fissati dalla normativa: 38 su 200
per gli Enterococchi , 72 su 500 per l’Escherichia coli sono i dati aggiornati
al giugno scorso. Lo stesso dicasi per il punto denominato Oasi, che è balneabile
con acqua di qualità buona: 5 su 200 per Enterococchi, 8 su 500 per Escherichia
coli. Oppure il punto denominato Lido Caponera, balneabile di qualità buona, con
34 su 200 di Enterococchi, e 84 su 500 per Escherichia coli. Se il trend dovesse
continuare con questi risultati, ci sarebbero tutte le condizioni per chiedere in
futuro una rivalutazione del giudizio di balneabilità dei punti che interessano
la città di Reggio Calabria.

Altre criticità sono state riscontrate in prossimità del depuratore di Brancaleone
e della foce del fiume Mesima, sia sul versante reggino e sia quello vibonese. Tali
zone da tempo sono oggetto di particolare interesse e in classe di qualità “scarsa”;
nella provincia di Vibo Valentia, a Pizzo si è registrato un inquinamento di breve
durata nel mese di maggio risolto in pochi giorni; nella provincia di Crotone si
sono rilevati valori non conformi in prossimità del fiume Neto; mentre nella provincia
di Cosenza le criticità maggiori si sono verificate in alcune aree ricadenti nei
comuni di Amantea, Belvedere Marittimo, Corigliano (la zona del canale Salice), Fuscaldo,
Paola, Praia a Mare, San Lucido, Scalea e Villapiana, per effetto della loro prossimità
a canaloni di scolo, fiumare e/o torrenti o per malfunzionamenti ai depuratori costieri.

Si specifica che alcuni punti di prelievo, rappresentativi di aree adibite alla balneazione,
che, ribadiamo, devono ricadere nelle zone a maggior afflusso di bagnanti, per problematiche
tecniche di sistema, appaiono disallineati rispetto la cartografia visibile dagli
utenti, pertanto personale tecnico Arpacal e del Dipartimento Ambiente della Regione
Calabria sta provvedendo ad una rettifica delle incongruenze rilevate.

In particolare a seguito di segnalazioni esterne e su richiesta della Direzione Scientifica,
il Dipartimento Ambiente, in collaborazione con il Ministero della Salute e Arpacal,
sta provvedendo alla rimodulazione delle aree adibite alla balneazione.

Il personale dei Servizi Acque dei Dipartimenti provinciali Arpacal è spesso coinvolto
in attività straordinarie che prevedono campionamenti aggiuntivi che esulano dai
controlli di routine previsti dalla normativa vigente sulle “Acque di Balneazione”.
Pertanto, su richiesta delle Autorità preposte al controllo (Guardia Costiera, NOE
etc), per far fronte a criticità che vengono riscontrate durante i sopralluoghi
e i controlli routinari, vengono annualmente effettuate analisi su diverse matrici
ambientali quali schiume, sabbie, acque di foci dei fiumi etc. Il report di sintesi
delle attività straordinarie è in fase di elaborazione e verrà pubblicato a fine
stagione. Le criticità riscontrate, comunque, hanno riguardato colorazione anomala
delle acque, presenza di schiume in concomitanza delle ore di maggior irraggiamento
solare o in prossimità di alcune foci di fiume, nonché presenza di rifiuti.