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“Balzo del volume d’affari delle agromafie”

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Il volume d’affari complessivo annuale delle agromafie ha avuto un balzo del 30% nell’ultimo anno (più 21,8 miliardi di euro); le province italiane più colpite dall’agromafia sono anche nel Nord, Genova e Verona, rispettivamente al secondo e al terzo posto, dopo Reggio Calabria; il Sud, comunque, resta ancora protagonista, con province in Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. Quasi un prodotto agroalimentare su cinque proveniente dall’estero non rispetta le normative in materia di tutela dei lavoratori vigenti in Italia.

Sono questi i tre passaggi fondamentali del Rapporto #Agromafie2017 elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalita’ nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, che rilevano come l’agricoltura paghi ancora in parte un prezzo elevato alla criminalità in termini di sottrazione reale di ricchezza.
In questi anni Governo e Parlamento hanno lavorato in pieno per dare alla agricoltura italiana gli strumenti perché questa tendenza possa essere invertita.

Sono stati approvate norme per contrastare più severamente il caporalato e sono stati introdotti meccanismi di garanzia affinché la filiera agroalimentare sia improntata a trasparenza e sia capace di garantire prodotti di qualità. Occorre, ora, andare avanti anche introducendo, come suggerito da una proposta di legge a mia firma, il divieto di vendite sottocosto che mascherano sovente produzioni scadenti e meccanismi di commercializzazione illegali.

Le infiltrazioni della criminalità organizzata anche in agricoltura non vedono più differenze tra nord e sud del Paese e nessun territorio è esente da questa minaccia. Istituzioni, forze dell’ordine e consumatori, ognuno deve fare la propri parte per difendere la filiera agroalimentare. Le forze dell’ordine già da tempo si adoperano in modo eccellente con buoni risultati e oggi possono contare rispetto al passato su maggiori strumenti legislativi per fare emergere la legalità e monitorare in modo capillare il territorio. Un apporto importante, inoltre, può arrivare dai consumatori, più attenti oggi alla genuinità dei prodotti;anche loro possono essere parte attiva in questa battaglia attraverso scelte più consapevoli e trasparenti. L’obiettivo ultimo: sconfiggere le agromafie e far emergere un mercato agroalimentare sano e non inquinato”. Così Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.