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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Bankitalia, non riparte l’occupazione Crescita moderata, giovani penalizzati

Bankitalia, non riparte l’occupazione Crescita moderata, giovani penalizzati

| Il 18, Gen 2011

‘Italia tolga ostacoli per agganciare ripresa’, sottolinea il bollettino trimestrale di via Nazionale

Bankitalia, non riparte l’occupazione Crescita moderata, giovani penalizzati

‘Italia tolga ostacoli per agganciare ripresa’, sottolinea il bollettino trimestrale di via Nazionale

 

 

ROMA – L’occupazione ancora non riparte in Italia e mostra una riduzione che risulta ”piu’ marcata per i giovani”, mentre le previsioni di bassa crescita per i prossimi due anni dipingono uno scenario senza ”una robusta ripresa dell’occupazione”. E’ quanto scrive la Banca d’Italia nel bollettino economico secondo cui ”l’occupazione ha continuato a ridursi nel terzo trimestre, pur lievemente”. L’istituto centrale segnala inoltre come a causa del lento recupero del Pil a livelli pre-crisi ”le imprese privilegiano forme contrattuali piu’ flessibili rispetto a impieghi permanenti a tempo pieno”. ”E’ essenziale che vengano rimossi gli ostacoli strutturali che hanno finora impedito all’economia italiana di inserirsi pienamente nella ripresa dell’economia mondiale’, sottolinea la Banca d’Italia nel bollettino economico trimestrale che rileva inoltre come ”gli effetti di una dinamica piu’ sostenuta attesa per il commercio mondiale verrebbero compensati dagli andamenti piu’ sfavorevoli dei tassi di interesse a medio e lungo termine”

CRESCITA PIL 2011-2012 RESTA MODERATA A 1% – Restano basse le previsioni di crescita dell’economia italiana stilate dalla Banca d’Italia. Nel nostro paese ”il Pil manterrebbe sia nel 2011 sia nel 2012 il basso ritmo di crescita dell’anno passato, intorno all’1%”, inferiore quindi alle stime dell’area euro (+1,5%) e sostenuto principalmente dall’export, mentre i consumi interni resterebbero al palo. In Italia il fabbisogno statale diminuisce ”significativamente” di quasi 1,5 punti di Pil (a quota 67,5 miliardi di euro) grazie alla riduzione della spesa in conto capitale e ad entrate in ripresa, con una ”dinamica positiva dopo la caduta del 2009”. Secondo Via Nazionale il debito e’ salito (da 116 a 119% del Pil), seppure in maniera ”inferiore a quello stimato per il complesso dei paesi dell’area Euro” e con una contropartita dell’aumento delle disponibilita’ liquide che il Tesoro detiene presso la Banca d’Italia. Per il triennio 2011-2013, ricorda l’istituto centrale, la Decisione di Finanza Pubblica (Dfp) ”prevede un ulteriore graduale miglioramento dell’indebitamento netto, per effetto della manovra triennale varata alla fine di maggio dello scorso anno”. Le previsioni, che coincidono con gli obiettivi del governo, indicano per il 2011 un debito al 119,2% del Pil, che scenderebbe a 117,5 nel 2012 e quindi al 115,2 nel 2013, arrivando a quella data a un indebitamento netto del 2,2% a fronte del 5% di quest’anno.
ECONOMIA MONDO PROSEGUE CRESCITA, BENE GERMANIA – L’economia mondiale continua la sua fase di espansione trainata dai paesi emergenti, mentre in Europa l’aumento appare diseguale, con la Germania in testa ed i paesi ”maggiormente coinvolti nella crisi del debito sovrano” che sono ”ancora in recessione”. Inoltre il quadro generale resti caratterizzato da ”forti elementi di incertezza”. Secondo Via Nazionale ”i flussi di commercio internazionali, dopo il forte aumento del 2010, crescerebbero quest’anno a ritmi inferiori, ma comunque alti nel confronto storico”. La Banca d’Italia lancia comunque un caveat: ”da un lato, i rinnovati timori sulla sostenibilita’ dei debiti sovrani in alcuni paesi dell’area dell’euro potrebbero riflettersi in un aumento dei costi di finanziamento anche per il settore privato. Dall’altro lato, la crescita della domanda mondiale potrebbe rivelarsi piu’ vigorosa di quella qui ipotizzata, pur rivista al rialzo al 7 per cento, circa un punto piu’ che nello scenario delineato a luglio scorso”.