Barbanti: “Il Governo accenda riflettori su Reggio”
redazione | Il 06, Nov 2013
“I cittadini dello Stretto assistono inermi all’escalation criminale messa in atto per colpire la società civile, il mondo dell’associazionismo laico e religioso, interi pezzi dello Stato e il settore del commercio”
Barbanti: “Il Governo accenda riflettori su Reggio”
“I cittadini dello Stretto assistono inermi all’escalation criminale messa in atto per colpire la società civile, il mondo dell’associazionismo laico e religioso, interi pezzi dello Stato e il settore del commercio”
REGGIO CALABRIA – “Il Governo deve puntare i riflettori sulla città di Reggio Calabria per sventare la possibilità che la criminalità organizzata stia portando avanti un proprio piano nella più assoluta tranquillità, in vista – soprattutto – della prossima tornata elettorale”. Lo afferma in una nota il deputato del Movimento 5 Stelle, Sebastiano Barbanti. “I cittadini dello Stretto – aggiunge – assistono inermi all’escalation criminale messa in atto per colpire la società civile, il mondo dell’associazionismo laico e religioso, interi pezzi dello Stato e il settore del commercio. La ‘ndrangheta potrebbe cominciare a fare le sue mosse allo scadere dello stato commissariale del Comune, avvenuto per accertate e chiare infiltrazioni mafiose; mosse che potrebbero essere studiate a tavolino. Dal 15 maggio del 2013, giorno in cui un incendio di matrice dolosa distruggeva a Gallico il centro sociale Csoa Cartella, le mani incendiare non si sono più fermate e hanno sempre raggiunto l’obiettivo prefissato, fino al clou di intimidazioni registrate nel recentissimo periodo: il 16 settembre, alla Chiesa Ortodossa di Sbarre, veniva appiccato il fuoco mentre il parroco celebrava la funzione; il 24 ottobre viene data alle fiamme l’auto di Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria e di Union Camere Calabria; il 28 ottobre veniva abbandonata una molotov davanti alla Procura di Reggio Calabria; nella notte tra il 3 e il 4 novembre, l’ultimo vergognoso incendio ha distrutto il Museo dello Strumento Musicale”. “Quest’ultimo episodio – prosegue Barbanti – dimostra la massima insensibilità di chi ha progettato e messo in opera un atto simile, per far prevalere chissà quali inconfessabili interessi, contrari a quelli della comunità e, anzi, in suo danno. Spezzare la sete di sapere equivale a togliere il diritto di voto ad una persona, e l’incendio che ha distrutto il Museo è stato un attacco non solo al patrimonio culturale dei cittadini reggini, ma a quello di tutti i cittadini italiani e al senso universale della tradizione. Chiediamo, dunque, al Governo un intervento forte, che faccia sentire la presenza dello Stato in riva allo Stretto e che sia in grado di creare il giusto clima per una sana e quanto mai partecipata competizione elettorale : ecco i motivi della mia interrogazione parlamentare. Come Movimento 5 Stelle vogliamo raccogliere le preoccupazioni della società civile calabrese che ha deciso di scommettere il suo futuro sulla legalità, e, da cittadini, scenderemo al fianco di tutti gli altri cittadini per contrastare possibili disegni criminali che possano garantire l’egemonia delle cosche in città”.