Barbanti vuole la Guardia di Finanza all’Asp di Reggio Le Fiamme Gialle facciano da supporto al lavoro dei Commissari
Interrogazione a risposta scritta
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Al Ministro della Salute
BARBANTI
Per sapere:
premesso che
all’Azienda provinciale regionale n. 5 di Reggio Calabria il commissario acta per l’attuazione del Piano di rientro ing Massimo Scura, nominato dal presidente del consiglio dei ministri, ha il mandato di “conclusione della procedura di regolarizzazione delle poste debitorie” relativa agli anni 2001-2014
che nel corso delle riunioni tra i vertici dell’azienda e la struttura commissariale sono state rappresentate dall’Azienda Sanitaria le difficoltà sorte nel processo di liquidazione e pagamento delle partite debitorie pregresse e, nello specifico, sono state comunicate criticità derivanti dal rischio di pagamenti ripetuti riferiti agli stessi documenti contabili, anche e soprattutto a causa dell’intempestiva o mancata registrazione di pagamenti a terzi soddisfatti attraverso procedure esecutive giudiziarie;
sono state esposte le risultanze dell’attività di riconciliazione del debito pregresso dell’ ASP di Reggio Calabria, condotta, nel corso del 2014, dall’Azienda con il supporto dell’ Advisor contabile della Regione, individuando tutte le casistiche presenti nel partitario dell’ ASP pari a 523 milioni di euro
che il commissario ing Massimo Scura ha affidato l’incarico di Soggetto Attuatore al Dott. Pietro Evangelista al fine di “portare a termine l’attività di riconciliazione del debito pregresso presso l’ASP di Reggio Calabria, garantire l’allineamento del partitario fornitori e superare numerose criticità di carattere organizzativo e procedurale che hanno prodotto e producono ancora oggi, effetti diretti nella contabilizzazione, liquidazione e pagamento dei documenti passivi, nonché nella gestione contabile degli atti ingiuntivi di assegnazione;
Considerato che
con legge regionale n. 9 del 2007 si è procedute all’accorpamento in Calabria delle aziende sanitarie ex n. 9 di Locri ed ex n.10 di Palmi con la ex n. 11 di Reggio;
che tale fusione in un primo momento ha escluso l’Asl di Locri perché commissariata per infiltrazioni mafiose e che, successivamente anche la neonata Asp di Reggio è stata commissariata con D.P.R del 19 marzo del 2008;
Che in quell’occasione il consiglio dei ministri nominò il prefetto Massimo Cetola, generale di corpo d’armata dei carabinieri, commissario unico con poteri speciali dell’Azienda sanitaria provinciale reggina e che lo stesso dopo aver lasciato l’incarico nel 2010 dichiarò che il Banco di Napoli, fino al 2008 tesoriere dell’Asp, procedeva a pignoramenti anche quando la norma impedisce di intaccare le risorse destinate al pagamento degli stipendi.
Che oggi il Banco di Napoli ostacola il lavoro di ricognizione del pagamenti non fornendo la certificazione di quelli fatti attraverso i pignoramenti che arrivarono anche al 75% delle rimesse mensili regionali;
visto il particolare e gravoso lavoro che attende la struttura commissariale nelle operazione di ricognizione del debito e gli interessi della ‘ndrangheta in settori redditizi dell’economia calabrese e nazionale , e la sanità – con una spesa annunale di 3.3 miliardi di euro – rappresenta uno di questi settori.
CHIEDE ai ministri dell’Economia e della Salute se non sia il caso di far supportare il lavoro dei Commissari all’Asp di Reggio da un Nucleo speciale della Guardia di Finanza e consentire, in caso di accertato dolo da parte di chi ha gestito a vari livelli le aziende sanitarie reggine, di attivare ogni procedura affinché la magistratura faccia chiarezza su quanto è accaduto in quegli anni.