Le parole offensive del sindaco rivolte ai soci del circolo armino durante i lavori del consiglio comunale hanno evidenziato, qualora ce ne fosse stato bisogno,  la totale inadeguatezza del ruolo istituzionale  cui è stato chiamato a svolgere. Barone, anziché, rispondere nel merito dell’interrogazione proposta dai consiglieri del centrosinistra, sui presunti vantaggi ottenuti da alcuni amministratori dalla adozione del PSC,  si è, invece, lasciato andare all’ennesimo vergognoso sproloquio.

Oltre all’uso della  grammatica del dileggio, definendo coloro i quali che hanno svolto un lavoro di trasparenza sul PSC gente da buttare nell’immondizia, il sindaco ha gettato la maschera anche sul suo personalissimo concetto di democrazia. Eh si, perché secondo lui nessuno a Palmi può permettersi di sollevare problemi politici se prima non abbia dimostrato di avere un consenso elettorale.  Il suo linguaggio greve è la testimonianza di una palese difficoltà sulla gestione del PSC.  Sa bene che su questo spinoso tema si sta giocando la residua credibilità politica.

Barone, inoltre, preso dal delirio d’onnipotenza (che a mio avviso è fragilità)ha rimarcato che lui non è il sindaco di tutti ma solo di una parte. Questo semplice e rilevatore concetto avvalora la tesi di molti, e anche la mia, secondo la quale la sua filosofia gestionale della cosa pubblica sia stata calata pienamente nel PSC.

I cittadini di Palmi ormai hanno piena consapevolezza del modus operandi di questa amministrazione. Infatti, basta andare in qualunque luogo della città e non si trova nessuno pronto a difendere la maggioranza di centrodestra.

Non c’è bisogno di attendere  l’esito delle indagini avviate dalla Procura sul PSC. C’è un giudizio etico e morale che investe in pieno Barone e la sua sgangherata compagine. Basti vedere gli incarichi affidati ai parenti, la concessione di suolo comunale, sempre ai parenti, senza prevedere nessuna gara. Emblematica è la vicenda dei terreni del Sant’Elia concessi al cugino del Sindaco.

Io credo, ma siamo in molti a pensarlo, che la peggiora amministrazione di sempre deve presto liberare palazzo San Nicola.

Enzo Infantino (Sinistra per Palmi)